Fiat Pomigliano: dopo il danno la beffa  

Caro Direttore, la discriminazione della Fiat nei confronti dei 19 operai – tenuti fuori dalla fabbrica perché iscritti Fiom e poi reintegrati dal pretore, – è stata valutata dal Tribunale stesso in 2.654 euro. In poche parole oltre il danno la beffa. Dopo la discriminazione, ora anche l’umiliazione nel vedersi stimare 139 euro a testa, in quanto operai discriminati dalla Fiat! (2.654 diviso 19). I giudici hanno tenuto conto del verbale d’accordo, sottoscritto il 30 maggio, in cui Fiat e Fiom hanno convenuto che i 19 lavoratori ritenuti discriminati – che avevano in corso una vertenza davanti al giudice […]
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Caro Direttore,

la discriminazione della Fiat nei confronti dei 19 operai – tenuti fuori dalla fabbrica perché iscritti Fiom e poi reintegrati dal pretore, – è stata valutata dal Tribunale stesso in 2.654 euro.

In poche parole oltre il danno la beffa. Dopo la discriminazione, ora anche l’umiliazione nel vedersi stimare 139 euro a testa, in quanto operai discriminati dalla Fiat! (2.654 diviso 19).

I giudici hanno tenuto conto del verbale d’accordo, sottoscritto il 30 maggio, in cui Fiat e Fiom hanno convenuto che i 19 lavoratori ritenuti discriminati – che avevano in corso una vertenza davanti al giudice del lavoro – “venissero impiegati nello stabilimento di Pomigliano d’Arco secondo mansioni accettate dal sindacato”.

Landini ha successivamente ispirato il Tribunale, scrivendo una lettera ai magistrati nella quale, manifestava apprezzamento per l’operato della magistratura, e scriveva: “ritengo allo stato che se questa situazione si manterrà stabile siano state superate le ragioni di conflitto nelle fabbrica di Pomigliano che avevano portato agli esposti”.

Ma non la pensa come Landini, il responsabile del settore auto della Fiom di Napoli, Francesco Percuoco, che denuncia: “Nonostante i 19 operai siano presenti nello stabilimento, non è loro garantita la piena agibilità sindacale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori”. E conclude che la discriminazione regna in fabbrica, “con una sola parte degli operai interessata dai contratti di solidarietà e altre palesi ricatti e discriminazioni”.

Grazie a Landini che ritiene “superate le ragioni del conflitto”, la Fiat se la cava con il pagamento di una multa di 139 euro per ciascuno dei 19 operai reintegrati dal pretore per condotta antisindacale della Fiat.

Marchionne si sarà pisciato addosso per le risate

Invece di generalizzare la lotta contro la discriminazione alla Fiat di Pomigliano, Landini ha smorzato questa battaglia, con una condotta umiliante per gli operai.

Caro Direttore come leggo spesso su questo giornale, c’è proprio bisogno di un sindacalismo operaio.

Saluti da Portici

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