L’AQUILA, L’AVVOCATURA DELLO STATO CHIEDE L’ASSOLUZIONE

Redazione, L’Avvocatura dello Stato ha chiesto l’assoluzione o “perché il fatto non sussiste” o “perché il fatto non costituisce reato” per i 7 componenti della Commissione Grandi Rischi, condannati in primo grado a 6 anni con l’accusa di aver fornito false rassicurazioni alla popolazione 5 giorni prima del sisma inAbruzzo del 2009. Con l’intervento dell’avvocato di parte civile Wania Della Vigna ieri 17 ottobre era cominciata a L’Aquila la seconda udienza del processo d’appello. Nella precedente udienza il procuratore generale Romolo Como aveva chiesto la conferma della pena a 6 anni di reclusione inflitta in primo grado ai 7 esperti della commissione, organo […]
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Redazione,

L’Avvocatura dello Stato ha chiesto l’assoluzione o “perché il fatto non sussiste” o “perché il fatto non costituisce reato” per i 7 componenti della Commissione Grandi Rischi, condannati in primo grado a 6 anni con l’accusa di aver fornito false rassicurazioni alla popolazione 5 giorni prima del sisma inAbruzzo del 2009. Con l’intervento dell’avvocato di parte civile Wania Della Vigna ieri 17 ottobre era cominciata a L’Aquila la seconda udienza del processo d’appello. Nella precedente udienza il procuratore generale Romolo Como aveva chiesto la conferma della pena a 6 anni di reclusione inflitta in primo grado ai 7 esperti della commissione, organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio. “Nessuno ha detto: state tranquilli perché non ci sarà un terremoto – spiega l’avvocato Carlo Sica – E se anche fosse stato detto, manca il passo successivo, ossia non c’è stata la comunicazione alla popolazione”.

Gli imputati, tutti scienziati ed ex vertici della Protezione Civile nazionale, parteciparono il 31 marzo 2009, cinque giorni prima del terremoto che devastò L’Aquila a una riunione al termine della quale rassicurarono i cittadini, sottovalutando – secondo l’accusa – il rischio sismico e innescando nella gente il cambio delle normali abitudini, come uscire di casa dopo scosse forti. L’avvocato Della Vigna, che assiste i familiari di alcune vittime nel crollo della Casa dello Studente, in particolare i parenti diHussein “Michelone” Hamade, si è associata alla richiesta di conferma della pena del pg.

L’udienza di oggi e quella di domani sono dedicate a parti civili e difese. Gli imputati – condannati in primo grado per omicidio colposo e lesioni personali colpose – sono l’ex vice della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis, l’ex presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Enzo Boschi, Franco Barberi, all’epoca presidente vicario della Commissione Grandi rischi, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto “Case”, Claudio Eva, ordinario di Fisica all’Università di Genova, e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile. In aula sono presenti De Bernardinis, Boschi, Selvaggi, Eva.

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