DIFESA DELL’AMBIENTE E CAPITALISMO

Egregio direttore La spesa a km zero si sta diffondendo in europa, ed in particolare in Italia, come forma di risposta ecologica ai problemi di emissione di co2, problemi che sono la causa principale dei cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta. Ma quali sono le vere ragioni di chi fa proprie e propaganda tali iniziative di carattere umanista? Concettualmente sulla difesa dell’ambiente nessuno avrebbe alcunché da contestare , se non il fatto che la rovina del pianeta è da imputare esclusivamente all’economia capitalista, che per il proprio processo di accumulazione sta riducendo il pianeta ad una discarica tossica […]
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Egregio direttore
La spesa a km zero si sta diffondendo in europa, ed in particolare in Italia, come forma di risposta ecologica ai problemi di emissione di co2, problemi che sono la causa principale dei cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta.
Ma quali sono le vere ragioni di chi fa proprie e propaganda tali iniziative di carattere umanista?
Concettualmente sulla difesa dell’ambiente nessuno avrebbe alcunché da contestare , se non il fatto che la rovina del pianeta è da imputare esclusivamente all’economia capitalista, che per il proprio processo di accumulazione sta riducendo il pianeta ad una discarica tossica contaminata dagli impressionanti scarti delle lavorazioni industriali che vengono riversate nelle acque e nell’aria del pianeta terra.
Praticamente queste battaglie ecologiste “spesa a km zero, ecosostenibiltà, beni comuni,condivisione dei saperi, sviluppo sostenibile,” ( cosa c’è di sostenibile nel processo di produzione capitalista delle merci è tutto da spiegare, come se le merci sostenibili non dessero  più i profitti ai padroni e la loro produzione non comprenda l’estorsione di plusvalore dell’operaio che la produce ) sono solo il frutto di un concetto nazionalista molto ben camuffato, che messo in moto dalla piccola borghesia “illuminista” è stato fatto proprio dai piccoli e medi produttori nazionali ( per ora, per la maggior parte produttori agricoli ) che hanno intravisto la possibilità di difendere le proprie merci dalla concorrenza straniera utilizzando questo stratagemma e cercando di inculcare nella testa dei loro operai che non stanno lavorando per arricchire il padrone, ma per rendere migliore il mondo e quindi partecipi di una missione umanitaria  socialmente degna.
Tutte Balle!
Gli operai non sono consumatori di un bel nulla, se non delle proprie energie per produrre una merce.Il salario che ricevono serve loro solo per potersi riprodurre e ripresentarsi il giorno dopo in fabbrica perpetrando il ciclo del capitale, di conseguenza sono sottoconsumatori, costretti a cibarsi, vestirsi,vivere con merci scadenti che il loro salario impone.
Già il fascismo per rispondere alla crisi del 29 mise in atto misure protezionistiche delle merci nazionali, arrivando a sostituire carbone con petrolio, fibre vegetali con fibre sintetiche e altri prodotti industriali e agricoli che sostituirono quelli importati , oggi queste forme ideologiche di salvaguardia ambientale come l’eco sostenibilità ne ricalcano gli aspetti. La piccola borghesia ecologista si dimentica  o finge di dimenticarsi che furono proprio il nazismo e il  fascismo  ad esaltare il mondo contadino come portatore di valori legati alla genuinità, al risparmio di tempo, di energie e di combustibile, arrivando a seminare il grano nei giardini e nelle piazze di tutte le città italiane, ed a proporre l’idea che con  autarchia le merci prodotte nazionalmente sarebbero state  le migliori al mondo e le più convenienti.La riproposizione odierna di questi concetti anche se travestiti dall’ideologia ambientalista ripropone gli stessi schemi, la piccola borghesia presentandosi come salvatrice del mondo nella realtà agisce solo ed esclusivamente per i propri interessi di bottega.
Oggi come operai dobbiamo batterci contro queste tendenze nazionaliste che sono le avvisaglie di un’altro massacro mondiale come quelli già avvenuti in passato e che hanno fatto milioni di morti.
Cordiali saluti
D.C. operaio INNSE
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