Ucraina, Germania, missione militare

RASSEGNA STAMPA Il governo tedesco sta preparando una missione della Bundeswehr, (sarebbero 200 paracadutisti di cui 150 dotati di droni “Luna”, non armati; la Bundeswehr ne ha ora oltre 80), per l’Est Ucraina in appoggio alla missione OCSE di monitoraggio della tregua tra le truppe del governo di Kiev e i ribelli, missione che dovrebbe consentire il controllo tedesco diretto sulle attività militari in Ucraina, e impedire che la Russia fornisca altri armamenti ai separatisti ucraini. –        Dopo le operazioni di armamento e addestramento in Irak, e la creazione di un ponte aereo in Africa Occidentale, si tratta del […]
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RASSEGNA STAMPA

Il governo tedesco sta preparando una missione della Bundeswehr, (sarebbero 200 paracadutisti di cui 150 dotati di droni “Luna”, non armati; la Bundeswehr ne ha ora oltre 80), per l’Est Ucraina in appoggio alla missione OCSE di monitoraggio della tregua tra le truppe del governo di Kiev e i ribelli, missione che dovrebbe consentire il controllo tedesco diretto sulle attività militari in Ucraina, e impedire che la Russia fornisca altri armamenti ai separatisti ucraini.

–        Dopo le operazioni di armamento e addestramento in Irak, e la creazione di un ponte aereo in Africa Occidentale, si tratta del terzo intervento deciso nell’ultimo breve periodo che esprime la volontà della Germania di accompagnare con una presenza militare le sue attività estere.

–        Sarebbe la prima missione militare tedesca sul territorio dell’ex Unione Sovietica dalla Seconda Guerra Mondiale, e si accompagna a ipotesi di porre di fatto sotto la tutela tedesco-europea l’Amministrazione statale ucraina, avvalendosi di alcune parti dell’Accordo di Associazione con la UE (che non hanno provocato obiezioni da parte russa).

–        Si prospettano divergenze, oltre che con i fascisti ucraini prima utili a Berlino, anche con forze che nel corso del conflitto hanno ottenuto posizioni di predominio con il consenso dell’Occidente.

–        Le élite politiche ed economiche dell’Ucraina appoggerebbero solo formalmente la prevista revisione dell’Accordo. È dubbio che, soprattutto gli oligarchi, siano interessati al rispetto delle norme UE, ad es. sulla competitività o sul sistema di appalti pubblici.

–        La missione della Bundeswehr avverrà in cooperazione con la Francia; essa segue una missione di esplorazione congiunta franco-tedesca di metà settembre, ed è stata discussa decisa dai capi di governo dei due paesi, a margine del vertice Nato in Galles.

–        L’accordo con la Francia per la missione di supporto militare all’OCSE fa parte di una serie di misure che la UE, sotto la direzione di Berlino, ha concordato ad inizio settembre con Mosca e Kiev, e che nella sostanza contiene la promessa alla Russia di rinegoziare con l’Ucraina tutti gli elementi dell’accordo di associazione con la UE che danneggiano gli interessi economici della Russia.

–        La Merkel l’ha ottenuto (anche questo ai margini del vertice Nato) con l’opposizione soprattutto dell’Ucraina. Ad inizio novembre 2013, la Merkel riteneva ancora superfluo questa bilancia con Mosca, sperando di poter legare Kiev alla propria sfera egemonica, una volta abbattuto il governo, ma che di fronte al rischio del crollo economico dell’Ucraina non ha più potuto evitare.

–        Questo ha posto le basi per la tregua, concordata il 5 settembre tra Kiev e i ribelli dell’Est, e che prevede una ampia autonomia per l’Est Ucraina, che sempre Kiev a aveva cercato di evitare.

–        I piani tedeschi incontrano un certo malumore a Kiev; già la tregua e le concessioni ai ribelli dell’Est avevano provocato scontento nella destra estrema che aveva dato un forte impulso alle proteste dei Majdan, alla caduta del governo e alla guerra civile.

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Gfp     141010

Radicalizzazione nel parlamento (ucraino)

Secondo alcuni esperti in Ucraina c’è il rischio che le prossime elezioni parlamentari del 26 ottobre prossimo producano una radicalizzazione nazionalista della “Werchowna Rada”, il parlamento ucraino,

ma non per la possibilità di ascesa dei partiti fascisti noti, come Swoboda, per cui si prevede un 5%, o “Settore della destra”, dato per 1-2%,

quanto perché nelle liste elettorali di diversi partiti, soprattutto del “Fronte Popolare” del primo ministro Arsenij Jazanjuk, si sono candidati noti fascisti e diversi capi delle milizie che operano nell’Est Ucraina,

che dovrebbero legare il loro “elettorato patriottico” ai rispettivi partiti.

Nel partito Fronte Popolare sono stati inseriti anche intellettuali della destra estrema, come lo storico revisionista Wolodymyr Wjatrowytch, che sotto la presidenza Jushenko aveva diretto l’archivio dei servizi segreti SBU, carica revocata poi dal presidente Janukovich; ora dirige il Centro per lo Studio dei Movimenti di Liberazione di Lviv, finanziato da OUN in Esilio, un successore di OUN che aveva avuto parte nell’Olocausto.

Il Fronte Popolare di Jazenjuk ha fondato un proprio “consiglio militare” per inserire i miliziani nelle strutture di partito.

–        Tra costoro Andrij Bilezkij, il capo del battaglione fascista Asov (battaglione creato da Bilezkij e da Ljashko) che unisce fascisti ucraini e neonazisti di diversi altri paesi europei.

Nella Lista del Fronte Popolare al 1° posto Jazejuk,

–        al 2° posto Tetjana Tchornovol, portavoce nel 2000 dell’organizzazione fascista UNA-INSO, che cooperava con il tedesco NPD; nominata nel marzo 2014 capo della commissione nazionale anti-corruzione; in agosto 2014 si è dimessa e ha aderito al battaglione fascista Asov;

–        al 3° l’ex presidente ed oggi presidente del parlamento, Oleksandr Turchinov,

–        al 4° posto Andrij Parubij, co-fondatore del “Partito  fascita “Social Nazionale dell’Ucraina”, divenuto nel 2004 Swoboda.

–        Si prevede il successo del “Partito radicale” del deputato Oleh Ljashko, con oltre il 10%, sembra che stia attirando una quota consistente dell’ex elettorato di Swoboda. Nelle presidenziali del 25 maggio il “Partito radicale” era arrivato terzo con l’8,3%, dopo Poroshenko e Timoshenko. Il Partito Radicale è dato da tempo dai sondaggi come secondo subito dopo il partito del presidente Poroshenko.

–        Il processo di radicalizzazione verso la destra estrema del’Ucraina è anche il risultato della politica tedesca: per riuscire ad abbattere il governo ucraino, Berlino ha collaborato strettamente con i fascisti, fornendo loro una legittimazione; ha inoltre contribuito alla intensificazione del conflitto fino a farlo divenire una guerra civile, che a sua volta ha radicalizzato le relazioni politiche del paese.

[R+T]

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