Dal fantastico mondo delle cooperative … 

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO PER IL DIBATTITO: Una storia del nostro tempo. Non per nulla, ministro del Lavoro (degli altri) è Giuliano Poletti, vecchio marpione di Legacoop, Confcooperative e via mafiosando … Eravamo stati facili profeti quando, oltre sei mesi fa, con la solita logica dei cambi appalto (tutti interni al consorzio Geco) 25 operai della cooperativa Serim (per lo più iscritti CGIL e abbandonati a sé stessi dal loro “sindacato”) venivano estromessi dal magazzino Carrefour sito nella periferia sud della metropoli milanese. Gli operai rimanenti (un centinaio) opportunisticamente abbandonavano alla malasorte i loro compagni per poi fondare, in una […]
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RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO PER IL DIBATTITO:

Una storia del nostro tempo. Non per nulla, ministro del Lavoro (degli altri) è Giuliano Poletti, vecchio marpione di Legacoop, Confcooperative e via mafiosando …

Eravamo stati facili profeti quando, oltre sei mesi fa, con la solita logica dei cambi appalto (tutti interni al consorzio Geco) 25 operai della cooperativa Serim (per lo più iscritti CGIL e abbandonati a sé stessi dal loro “sindacato”) venivano estromessi dal magazzino Carrefour sito nella periferia sud della metropoli milanese. Gli operai rimanenti (un centinaio) opportunisticamente abbandonavano alla malasorte i loro compagni per poi fondare, in una cinquantina l’USB che si è sempre guardata bene dal sostenere i picchetti messi in atto dai licenziati.

Allora, raccogliendo l’appello dei licenziati, e collegandoci alla battaglia che si stava sviluppando nei magazzini di S. Cristina (oggi trasferito a Chignolo Po, provincia di Pavia) e Cameri (NO), oltre che in una serie di punti vendita dov’era subentrata, al posto del consorzio Geco, l’azienda torinese El.pe, con la quale permane aperta una vertenza dai risvolti legali e sindacali, e dove si registrano persino aperte molestie sessuali che accompagnano continue vessazioni produttiviste verso i neo-assuntiUn bel ginepraio, non c’è che dire. Ma il tutto, a ben vedere e sintetizzare, altro non è se la concretizzazione delle politiche colonialiste dell’impero Carrefour che, recentemente, ha rilevato 53 negozi Billa, scaricando sui lavoratori i costi della vecchia gestione (perdita della malattia e delle maggiorazioni sui festivi)Nel frattempo, a Pieve Emanuele, con un nuovo cambio appalto (sempe interno al consorzio Geco) tutti gli iscritti USB vengono estromessi, a favore degli iscritti CGIL e CISL, firmatarie anche in questa occasione di un accordo filo-padronale e clientelare.

Ma l’USB, crumira a suo tempo, non riesce a fare molto di meglio nemmeno oggi e rinuncia a bloccare i cancelli, lasciando così entrare i 50 prescelti per continuare …la mattanza operaia (non è forse così che le fabbriche di mezza Italia sono state letteralmente massacrate?)Solo la determinazione, pur se ritardataria, della base sindacale dell’USB, appoggiata manco a dirlo dal SI.Cobas, ha permesso che si attuasse il blocco dei camion che perdura tuttora. Nelle prossime ore, l’assemblea operaia definirà i passi successivi. Non ce ne vogliano i detrattori di qualunque logica di orticello se, in questa occasione, ci permettiamo di dire loro, e a gran voce: “abbandonate i sindacati codardi e corrotti!

Unitevi al Si.Cobas! W la lotta di classe!”

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