SFRUTTAMENTO MINORILE

Redazione di Operai Contro, ho seguito  con interesse la discussione sul giornale telematico riguardo allo sfruttamento delle braccianti in agricoltura nelle campagne italiane. I partiti della sinistra borghese hanno cercato, a volte riuscendoci, di illuderci che il capitalismo avrebbe lentamente migliorato le  condizioni di vita degli operai, in agricoltura, nell’industria , nell’edilizia e nei servizi. Oggi ci ritroviamo a vivere le stesse condizioni se non peggiori di metà ottocento. Nelle campagne gli operai vivono condizioni di schiavitù primordiale nelle fabbriche schiavitù scientifica con il completo assoggettamento dell’uomo  alla gerarchia del  capitale e quindi del profitto. Non esiste alternativa possibile […]
Condividi:

Redazione di Operai Contro,

ho seguito  con interesse la discussione sul giornale telematico riguardo allo sfruttamento delle braccianti in agricoltura nelle campagne italiane. I partiti della sinistra borghese hanno cercato, a volte riuscendoci, di illuderci che il capitalismo avrebbe lentamente migliorato le  condizioni di vita degli operai, in agricoltura, nell’industria , nell’edilizia e nei servizi. Oggi ci ritroviamo a vivere le stesse condizioni se non peggiori di metà ottocento.
Nelle campagne gli operai vivono condizioni di schiavitù primordiale nelle fabbriche schiavitù scientifica con il completo assoggettamento dell’uomo  alla gerarchia del  capitale e quindi del profitto.
Non esiste alternativa possibile che sia compatibile con l’attuale sistema basato su libero mercato e profitto l’unica alternartiva e organizzarsi per ridurlo in macerie.

Per quanto riguarda la condizione degli operai nei paesi da decenni  “in via di sviluppo” allego un articolo sulla condizione dei bambini africani nelle piantagioni di tabacco.

Gert dal pozzo

http://www.rsinews.it/newsformat1.asp?news=2900

Quasi ottantamila bambini, anche di cinque anni, lavorano nelle piantagioni di tabacco del Malawi, nell’Africa meridionale, con turni anche di dodici ore, per poco meno di due centesimi di dollaro all’ora. Una paga che viene decurtata, se non raggiungono gli obiettivi di raccolta fissati.

Sui loro corpi, accanto ai segni degli abusi fisici e sessuali a cui sono esposti da parte di molti datori di lavoro, sono visibili i sintomi della malattia che si contrae maneggiando a lungo le foglie verdi e umide del tabacco. La nicotina penetra attraverso la pelle in una quantità che arriva a 54 milligrammi al giorno, equivalenti al consumo quotidiano di cinquanta sigarette. Gli effetti a lungo termine di questa esposizione, compresa quella ai pesticidi, non sono ancora conosciuti ma secondo alcuni esperti possono compromettere seriamente lo sviluppo di questi bambini.

Lo rivela un rapporto dell’ong Plan International, che ha parlato con quarantaquattro adolescenti tra i dodici e i diciotto anni, in una serie di workshop. I disturbi più diffusi sono mal di testa, dolori addominali, debolezza muscolare, tosse, affanno e vomito con sangue.

Il Malawi è il quinto produttore mondiale di tabacco, che rappresenta il 70 per cento delle esportazioni del paese e costituisce un terzo del prodotto interno lordo. Oltre l’80 per cento dei malawisiani è occupato, direttamente o indirettamente, nel settore del tabacco. La metà dei tredici milioni di abitanti del Malawi vive al di sotto della soglia della povertà, con meno di un dollaro al giorno.

Il tabacco malawisiano si trova praticamente in tutte le miscele delle sigarette fumate in occidente.

Plan International chiede all’industria del tabacco del Malawi un impegno a migliorare considerevolmente le condizioni di lavoro e al governo di far applicare le leggi esistenti contro lo sfruttamento minorile.

La delocalizzazione delle colture del tabacco è stata incessante, negli ultimi decenni. Negli Stati Uniti, tra il 1954 e il 2002, le aziende coltivatrici del tabacco sono diminuite dell’89 per cento. Il Malawi è il paese dell’Africa meridionale con il più alto tasso di lavoro minorile. L’89 per cento dei bambini tra i cinque e i quattordici anni lavora nel settore agricolo.

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.