Gli operai Dielle e il Protocollo in Prefettura.

Caro Operai Contro, pensiamo sia il caso che gli operai della cooperativa Fast Service che aveva l’appalto in Dielle, – operai in lotta continua da 4 mesi e mezzo – vadano tutti insieme a chiedere conto, ad una ad una, a ciascuna istituzione firmataria in Prefettura il 1° ottobre 2014, del Protocollo per ” prevenire e contrastare lo sfruttamento della manodopera”. Corriere Milano che dedica un intera pagina a questo Protocollo, (firmato da ben 19 tra istituzioni, sindacati e associazioni) ne riporta virgolettati alcuni passi quali: i casi delle cooperative “fittizie”. Non è questo anche il caso della Fast […]
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Caro Operai Contro,

pensiamo sia il caso che gli operai della cooperativa Fast Service che aveva l’appalto in Dielle, – operai in lotta continua da 4 mesi e mezzo – vadano tutti insieme a chiedere conto, ad una ad una, a ciascuna istituzione firmataria in Prefettura il 1° ottobre 2014, del Protocollo per ” prevenire e contrastare lo sfruttamento della manodopera”.

Corriere Milano che dedica un intera pagina a questo Protocollo, (firmato da ben 19 tra istituzioni, sindacati e associazioni) ne riporta virgolettati alcuni passi quali: i casi delle cooperative “fittizie”. Non è questo anche il caso della Fast Service e altre cooperative che l’hanno preceduta all’interno della Dielle?

Non è materia nella quale è maturata e poi esplosa la vertenza fra operai da una parte e dall’altra Fast Service e Dielle?

Tra le dichiarazioni delle istituzioni firmatarie citiamo quella dell’assessore del Comune di Milano, Granelli che propone “bisogna incentivare il lavoratore sfruttato a collaborare, trovando risorse che lo liberino dal ricatto di cui è schiavo”.

Non è forse moderna schiavitù, quella a cui si sono ribellati gli operai della Fast Service alla Dielle?

Granelli e forse anche altre istituzioni firmatarie del Protocollo, sono all’oscuro della vertenza fra operai, Fats Service – Dielle?

A maggior ragione gli operai Fast Service facciano (e rifacciano ) “capatine” da tutte le istituzioni firmatarie del Protocollo, per capire cosa aspettano a imporre la messa a norma delle misure di sicurezza e prevenzione, facendo ripartire la fabbrica con i 62 operai da quasi 5 mesi senza salario.

Gli operai Fast Service potrebbero cominciare le loro “capatine”, proprio dai “comandi provinciali dei carabinieri”, per capire il nesso tra l’azione dei carabinieri sui cancelli, (con decine di operai fermati, arrestati e feriti) e quanto i loro comandi hanno sottoscritto nel Protocollo.

Non di meno una “visitina” anche ai sindacati firmatari, quali la Cgil il cui segretario della Camera del Lavoro di Milano, Gorla dice convinto: ” Apriamo i fondi della cassa integrazione ad un accordo che per la prima volta mette insieme soggetti diversi contro caporalato e le altre forme di irregolarità, di origine etnica”. Bene Gorla, ma a questi “soggetti diversi contro caporalato e le altre forme di irregolarità, di origine etnica” vogliamo riconoscere anche la parità d’inquadramento contrattuale, buttare al cesso le finte cooperative e tutte le forme di lavoro precarie e sottopagate? Non è discriminatorio il solo riconoscimento della cassa integrazione?

Sosteniamo e partecipiamo ai picchetti e alla lotta degli operai della Fast Service alla Dielle e alle loro iniziative.

Saluti da alcuni sostenitori.

P.S. Qui di seguito i firmatari del Protocollo in Prefettura: Regione Lombardia, Comune e Provincia di Milano, questura, comandi provinciali dei carabinieri e guardia di finanza, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Collaborano anche le direzioni di Agenzia delle Entrate, Inail e Inps. Camera di commercio, Assolombarda, Confcommercio e Confartigianato. Cgil, Cisl e Uil. Ufficio per la Pastorale della Carità. Caritas e Cooperativa lotta contro l’emarginazione.

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