Operai in lotta alla Titan di Anzola

Pubblichiamo una lettera di alcuni operai della Titan Cari compagnie compagne, a titolo d’informazione, e in vista di un possibile sostegno e solidarietà future, vi scrivo le novità di lotta che succedono nella fabbrica in cui lavoro, la Titan. Ieri doveva essere l’inizio di uno sciopero ad oltranza, poi, dopo un incontro richiesto da un delegato e avvenuto domenica mattina, la Rsu ha deciso a maggioranza  (cinque a tre) in favore della sospensione dello sciopero di oggi. Adesso non sto qui a spiegare le motivazioni, è ovvio però che io facessi parte dei tre. La motivazione dello sciopero partiva dalla protesta […]
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Pubblichiamo una lettera di alcuni operai della Titan

Cari compagnie compagne, a titolo d’informazione, e in vista di un possibile sostegno e solidarietà future, vi scrivo le novità di lotta che succedono nella fabbrica in cui lavoro, la Titan. Ieri doveva essere l’inizio di uno sciopero ad oltranza, poi, dopo un incontro richiesto da un delegato e avvenuto domenica mattina, la Rsu ha deciso a maggioranza  (cinque a tre) in favore della sospensione dello sciopero di oggi. Adesso non sto qui a spiegare le motivazioni, è ovvio però che io facessi parte dei tre. La motivazione dello sciopero partiva dalla protesta da parte degli operai in merito alle produzioni comprate dalla Titan all’estero (Cina): questa mossa da parte dei padroni preoccupa moltissimo tutti noi, perché potrebbe mettere in discussione anche l’esistenza di tutta la fabbrica e quindi la sopravvivenza di quasi 200 famiglie.
Oggi pomeriggio (lunedì), come prevedevamo (visto che in Titan div. Siria già quest’estate è stato firmato un anno di contratto di solidarietà) è stata consegnata ad un delegato la richiesta di 13 settimane di cassa integrazione ordinaria. Come risposta di lotta, domani (martedì) dalle 6.00 di mattino entreremo in sciopero ad oltranza con picchetto. Se il picchetto dovesse continuare più di mezza giornata prenderemo in considerazione la sensibilizzazione degli operai della Titan div. Siria a Finale Emilia, anche perché in questo momento è lì che si concentra la produzione più importante. Sicuramente ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti i compagni e le compagne sostenitori e sostenitrici!


Per questa lotta la linea che porteremo avanti, io e i colleghi che appoggeranno la mia posizione, sarà nel solco del rifiuto di firmare qualsiasi ammortizzatore sociale, perché questa volta i nostri padroni hanno giocato più sporco e subdolo del solito nei nostri confronti, in quanto anche se ci fosse stato un calo di mercato nel settore trattori (noi produciamo le ruote), i padroni non hanno fatto niente per salvaguardare almeno l’occupazione possibile. Hanno comprato migliaia di cerchioni in Cina, cerchioni che fino a ieri facevamo noi con commesse di grandi quantità: da due anni a questa parte, invece, la Titan si è attrezzata e ha probabilmente riempito i magazzini con pezzi acquistati o prodotti in nome Titan in Cina e Turchia.La Titan (div. Siria) a Finale Emilia il 29 maggio 2012 fu colpita dal terremoto:  In quel frangente ci fu’ grande preoccupazione sfruttata ad arte dai padroni su gli operai, e il territorio circostante, i clienti (come al solito) aspettavano le commesse ma una buona fetta dello stabilimento era crollato. Ci hanno fatto fare il mazzo perripartire con le consegne: una parte di operai di Finale Emilia vennero con un pulmino a lavorare da noi a Crespellano (Titan, div. Sirmac), furono imposti turni di lavoro che portavano a lavorare gli operai anche il sabato pomeriggio, e tutto questo per salvaguardare il “posto” di lavoro (sia per Crespellano che per Finale emilia).


Da allora i padroni hanno intascato soldi dalla Regione poichè la fabbrica a Finale doveva essere sistemata: l’azionista italiana della multinazionale americana Titan ha fatto tutte le sue belle figure sui giornali e sulle Tv locali, come la brava imprenditrice che ama il proprio lavoro e soprattutto riconosceva l’importanza occupazionale della Titan div. Siria di Finale.


Presi soldi e profitti contemporaneamente si organizzava per la distruzione di uno stabilimento, il nostro, a cui il terremoto non aveva creato danni (la Titan div. Sirmac di Crespellano). In questa lotta, vorrei che venisse fuori, nella pratica più concreta e materiale, la vera faccia del capitalismo, quel capitalismo che tutti i giorni piange verso i governi per avere soldi dallo stato in cambio di occupazione, ma in realtà è  stato solo pronto e rapido ad intascarsi tutto e poi scappare via verso profitti migliori, dando calci nel culo agli operai e operaie che hanno hanno sputato sangue in quelle fabbriche per anni per villette al mare o in montagna dei Padroni e dei loro servi!

Come Operai in lotta siamo qui a  denunciare pubblicamente la nostra situazione poichè pensiamo che la nostra condizione non sia originale, tantomeno unica di questo lungo periodo di crisi  bensì rispecchia un andamento globale, che in particolare colpisce le zone più industrializzate. Oggi i padroni, o producono dove costa meno o devi produrre e costare meno tu! Sono queste le loro scelte. A noi non resta che lottare, con trasparenza e coerenza, per far risaltare tutte le contraddizioni di un sistema capitalista che vive facendosi scudo della complicità di sinistre o destre opportuniste, false ed ingannatrici della classe degli operai.

Restiamo a disposizione di tutti i compagni interessati, anche per riflessioni e consigli che ci potranno dare, e di chiunque abbia voglia di darci una mano, anche perannunci in radio,partecipazione ad assemblee pubbliche… Noi saremo disponibili.

Noi lavoriamo in via Confortino 23/28, dopo la tangenziale di Anzola dell’Emilia, la prima traversa a sinistra, poi ancora sinistra e ve la trovate di fronte, mentre venendo da Modena la prima traversa a destra dopo la Shell attraversando Ponte Samoggia.

Operai Titan – div. Sirmac (Crespellano-Bo)

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