Contro Renzi e i galoppini dell’ideologia del lavoro  

Caro Operai Contro, “Difendono le ideologie!” E’ l’accusa di Renzi ai sindacati. Quali siano queste ideologie Renzi non lo dice. A differenza di Berlusconi, non aggiunge “di sinistra” e “comunista”. Il risultato di quelle che Renzi chiama “ideologie”, sono la summa di anni di politica dei sacrifici, condotta dai sindacati, in convergenza alla politica antioperaia e antipopolare attuata dai padroni e dai loro governi. Renzi punta il dito contro le “ideologie”. In realtà si tratta di un unica ideologia: quella del lavoro. finalizzato al profitto, con il sindacato che ha firmato in questi anni migliaia di licenziamenti e chiusure […]
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Caro Operai Contro,

“Difendono le ideologie!” E’ l’accusa di Renzi ai sindacati. Quali siano queste ideologie Renzi non lo dice. A differenza di Berlusconi, non aggiunge “di sinistra” e “comunista”.

Il risultato di quelle che Renzi chiama “ideologie”, sono la summa di anni di politica dei sacrifici, condotta dai sindacati, in convergenza alla politica antioperaia e antipopolare attuata dai padroni e dai loro governi.

Renzi punta il dito contro le “ideologie”. In realtà si tratta di un unica ideologia: quella del lavoro. finalizzato al profitto, con il sindacato che ha firmato in questi anni migliaia di licenziamenti e chiusure di fabbriche, un sacco di accordi capestro e al ribasso.

Quindi due facce della stessa medaglia: da una parte le scelte dei padroni e dei loro governi, dall’altra le scelte del sindacalismo “concertativo”.

Renzi puntando il dito contro ciò che definisce “ideologie del sindacato” lo punta contro sè stesso, in quanto capo del governo dei padroni, massimo esponente di un parlamento asservito all’ideologia del lavoro.

L’imporre agli operai continui sacrifici in nome del lavoro per il profitto, è stato come gettare benzina sul fuoco, alimentando la crisi. Oggi i risultati più devastanti sono:

Salari bassi, fabbriche chiuse o a intermittenza.

500 mila operai cassaintegrati.

6 milioni di precari e sottoccupati

6 milioni di disoccupati, di cui 3 milioni definiti dalla statistica “demotivati”.

260 mila ragazzini sfruttati nel lavoro minorile, ( fonte Ministero della giustizia ). Stima in difetto.

7 milioni di pensionati, ( pari al 43% dei pensionati Inps ), con pensione mensile inferiore a 1.000 euro lordi. Tra questi, 2,1 milioni pari al 13,4%  hanno una pensione sotto i 500 euro mensili.

La situazione continua a peggiorare. Il lavoro finalizzato al profitto ci sta portando in rovina, mentre i padroni con il loro governo, guardano alla guerra come sbocco della crisi pensando di usarci come carne da cannone.

Nel comunicato “Chi siamo” che i lettori di Operai Contro sicuramente ricordano sta scritto fra l’altro: ” Di questo mitico lavoro che tutti vorrebbero farci fare, faremmo con piacere a meno. Se siamo costretti al lavoro è semplicemente perché, vendendo la nostra forza lavoro al padrone ne riceviamo in cambio un salario per sopravvivere e sappiamo benissimo che con questo scambio lui si arricchisce e noi schiattiamo. Ecc. ecc “.

 Traiamone le dovute conseguenze e organizziamoci per il Partito Operaio.

Saluti da un estimatore di Operai Contro.

 

 

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