CRIMEA: IL PLEBISCITO PER IL PARTITO DEL PADRONE RUSSO

Redazione di Operai Contro, Le prime elezioni in Crimea dopo l’annessione alla Russia segnano l’ennesimo successo per Vladimir Putin e per il suo partito Russia Unita. Secondo dati preliminari, il partito del presidente Russia Unita ha raccolto oltre il 70% in Crimea nelle prime elezioni amministrative dopo il passaggio alla Russia. I dati si riferiscono al 50% delle schede scrutinate. L’unico partito, oltre a quello di Putin, che avrebbe superato la soglia di sbarramento è quello dell’ultranazionalista Vladimir Zhrinovsky, il Partito Liberal Democratico, che ha ottenuto circa l’8% dei consensi. Ha votato il 52% degli aventi diritto, Si è […]
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Redazione di Operai Contro,

Le prime elezioni in Crimea dopo l’annessione alla Russia segnano l’ennesimo successo per Vladimir Putin e per il suo partito Russia Unita.

Secondo dati preliminari, il partito del presidente Russia Unita ha raccolto oltre il 70% in Crimea nelle prime elezioni amministrative dopo il passaggio alla Russia.

I dati si riferiscono al 50% delle schede scrutinate. L’unico partito, oltre a quello di Putin, che avrebbe superato la soglia di sbarramento è quello dell’ultranazionalista Vladimir Zhrinovsky, il Partito Liberal Democratico, che ha ottenuto circa l’8% dei consensi. Ha votato il 52% degli aventi diritto,

Si è votato anche nel resto della Russia. Bassa l’affluenza alle urne (a Mosca il 20%)

Il voto locale nella penisola è l’occasione per un nuovo scontro tra l’Unione europea e Mosca. Il Servizio europeo di azione esterna di Bruxelles “non riconosce né il quadro giuridico né la legittimità delle ‘cosiddette’ elezioni” che si sono tenute in Crimea, spiega una nota. La Ue “continua a condannare l’annessione illegale della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli da parte della Federazione russa e non la riconoscerà”.

Intanto la guerra continua

Questa notte è avvenuta la più grave violazione del cessate il fuoco in vigore nell’est dell’Ucraina dal 5 settembre: sei persone sono morte e 15 sono rimaste ferite in bombardamenti a Donetsk, roccaforte dei ribelli.

Nei bombardamenti sono stati danneggiati sia edifici residenziali che amministrativi. Nel fine settimana le truppe ucraine avevano respinto un attacco lanciato da circa 200 insorti nella zona nord di Donetsk, vicino all’aeroporto controllato dall’esercito.
Intanto a Parigi, in occasione della conferenza internazionale sull’Iraq, si è svolto un vertice sull’Ucraina tra il ministro degli Esteri russi Serghei Lavrov e i capi delle diplomazie di Germania e Francia, Frank-Walter Steinmeier e Laurent Fabius.

I padroni vanno avanti: guerra, sanzioni, elezioni

Un osservatore

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