NON E’ FANTASCIENZA LE PROVINCE RITORNANO

Caro Direttore, a volte mi chiedo se sogno o son desto! Ma come è possibile che dopo tutto il can can sulle provincie, dopo che il parlamento ha votato e declamata la loro abolizione, ora si torni a parlare di rinnovi dei consigli provinciali, con in più la novità della costituzione di sana pianta di 8 città metropolitane! Ma allora è proprio vero che certe cose succedono solo in Italia! Non si tratta di un luogo comune! Ecco cosa sono veramente le riforme costituzionale: più autoritarismo nel governare, con i relativi carrozzoni. Un modo di aumentare il potere decisionale […]
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Caro Direttore,

a volte mi chiedo se sogno o son desto! Ma come è possibile che dopo tutto il can can sulle provincie, dopo che il parlamento ha votato e declamata la loro abolizione, ora si torni a parlare di rinnovi dei consigli provinciali, con in più la novità della costituzione di sana pianta di 8 città metropolitane! Ma allora è proprio vero che certe cose succedono solo in Italia! Non si tratta di un luogo comune! Ecco cosa sono veramente le riforme costituzionale: più autoritarismo nel governare, con i relativi carrozzoni. Un modo di aumentare il potere decisionale e sveltirne l’applicazione senza tanti fronzoli, sapendo che si tratta di misure impopolari.

L’annunciata abolizione delle provincie è stata quindi un occasione per un inciucio più profondo tra i tiranni al potere, a cominciare da dal Pd e Fi. Cosa spettiamo a cacciarli a pedate nel culo? Allego un estratto da un articolo del “Fatto quotidiano”. Saluti da un lettore indignato.

Province da rinnovare? Democratici e berlusconiani si spartiscono i nominati. Entro il 12 ottobre verranno selezionati 64 consigli e costituite 8 città metropolitane: non ci saranno gli elettori a scegliere, ma le logiche di partito. Azzerate le liste civiche. In Puglia e Liguria si cercano le larghe intese, ma Michele Emiliano ha evitato l’inciucio di Taranto a discapito di Sel

Un po’ ristrette, un po’ insolventi, molto disordinate, però le Province stanno bene. E tra un paio di settimane, senza che le piazze siano invase da ingombranti palchetti per i comizi e senza consultare i cittadini con relativo scrutinio notturno e le proiezioni dei sondaggisti, saranno persino rinnovate, rimpinguate. Ci saranno presidenti (64), consiglieri (760); presidenti di città metropolitane (8) e consiglieri di città metropolitane (162): una carovana un po’ ridotta, rispetto all’epoca di elezione di primo livello, questa è di secondo livello, politici votati votano politici: ce n’erano 2500, adesso saranno 986, ma si scelgono tra loro. Entro il 12 ottobre e non vi sentite in difetto se la notizia non vi tocca, sparse e con regole miste, ciascuna applica un decreto su misura, le Province si fanno simbolicamente più snelle (anche di democrazia). Così “leggere” che Vincenzo Bernazzoli di Parma non riesce a scovare 30.000 euro (trentamila euro, avete letto bene) per la manutenzione ordinaria di fatiscenti edifici scolastici. E ancora covano nei bilanci gli effetti dei continui mancati trasferimenti statali, e ancora le buche attendono una toppa, e i servizi un po’ di carburante: all’improvviso, oggi il problema non è risolto, bensì scomparso. Ecc. Ecc.

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