Russia, Ucraina, potenze

Rassegna stampa   Asia Times      140903 La NATO attaccca! Pepe Escobar GFP 140903, Un cerchio attorno alla Russia Tesi Asia Times/Escobar: La vera posta in gioco nella questione Ucraina è lo scontro Nato-SCO (Shanghai Cooperation Organization), Nato-BRICS –       Il vertice SCO di settembre, convocato per iniziativa di Russia e Cina, fa prevedere terremoti geo-politici, di portata paragonabile alla caduta dell’Impero ottomano, sconfitto alle porte di Vienna nel 1683. India, Pakistan e Mongolia saranno invitati a divenire membri permanenti di SCO (i sei membri fondatori sono: Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan; paesi osservatori: Afghanistan, India, Iran, Mongolia, Pakistan; partner […]
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Rassegna stampa

 

Asia Times      140903

La NATO attaccca!

Pepe Escobar

GFP 140903, Un cerchio attorno alla Russia

Tesi Asia Times/Escobar:

La vera posta in gioco nella questione Ucraina è lo scontro Nato-SCO (Shanghai Cooperation Organization), Nato-BRICS

–       Il vertice SCO di settembre, convocato per iniziativa di Russia e Cina, fa prevedere terremoti geo-politici, di portata paragonabile alla caduta dell’Impero ottomano, sconfitto alle porte di Vienna nel 1683. India, Pakistan e Mongolia saranno invitati a divenire membri permanenti di SCO (i sei membri fondatori sono: Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan; paesi osservatori: Afghanistan, India, Iran, Mongolia, Pakistan; partner dialoganti: Turchia, Bielorussia e Sri-Lanka).

È la Germania oggi a decidere sull’Ucraina: soluzione politica, ripresa delle forniture del gas russo passando per l’Ucraina, no alla difesa missilistica in Est Europa, anche se i Baltici lo chiedono.

Per quanto riguarda la Nato occorre ricordarne i recenti fallimenti: sconfitta in Afghanistan, Libia, pima stabile, ora divenuta uno Stato fallito, e devastato da feroci milizie.

–        Al vertice Nato in Galles,di domani4 settembre 2014, (al quale partecipa una ampia platea di capi di Stato e di ministri, 10000 fiancheggiatori e 2000 giornalisti) il segretario generale Rasmussen, proporrà il posizionamento di armamenti vari, di rafforzamento di basi e quartieri generali nei paesi ospiti e solleciterà una forza di reazione rapida, circa 4000 soldati da dispiegare entro 48 ore contro la Russia, partendo da basi fornite dai paesi membri (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania), anche in Est Europa, possibilmente con la partecipazione della Bundeswehr.

–        Per il fianco Sud, verrà rafforzata la cooperazione con la Georgia, confinante direttamente con la Russia a Sud. La Georgia coopera da tempo con la Nato ha partecipato alla guerra in Irak con 2000 soldati (nonostante abbia solo 4,5 milioni di abitanti), e in Afghanistan con 1600 soldati, il maggior contingente extra-Nato (come se la Germania avesse inviato 30mila soldati). Soldati georgiani parteciperanno più spesso alle manovre Nato, e ci saranno più manovre Nato in Georgia. Verrà creato in Georgia un ufficio di collegamento e un centro di addestramento.

–        Sarà accelerata la modernizzazione dei servizi di spionaggio e dello scambio di informazioni.

–        Nel quadro della Rotazione delle truppe di battaglia Nato, sarà dispiegata in Est Europa anche una compagnia della Bundeswehr, 150 soldati.

–        La Nato Response Force dovrebbe essere rafforzata, oggi essa consiste di 25 000 soldati forniti dai vari paesi (2400 dalla Germania)

–       Estonia e Lettonia vengono presentanti come i “prossimi obiettivi di Putin”, quindi la loro difesa come nuova “linea rossa” della Nato.

–        In realtà non è facile far passare questa strategia nei paesi colpiti dalla crisi economica della UE: Germania, Francia, Italia, Spagna, Romania, Ungheria e Polonia sono riluttanti, a vario titolo, a sostenere la strategia Nato per una presenza più robusta in Est Europa e nel Baltico.

–        Sembra che la Germania concordi sui piani di Rasmussen, ma  Berlino intende riservarsi per il futuro di condurre una sua politica di potenza nazionale, anche senza gli Usa, nel caso con l’appoggio di una Russia indebolita.

È quanto ha scritto il direttore della Conferenza per la Sicurezza di Monaco, Wolfgang Ischinger. “Abbiamo bisogno di una duplice strategia, da una parte difenderci da eventuali attacchi di Putin in Europa, e dall’altra avere con lui un dialogo sulla cooperazione, per quanto possa essere oggi difficile data la situazione. … Occorre inoltre far sì che qualsiasi decisione su sanzioni e embargo possano politicamente essere revocate. Non può essere che la nostra politica russa sia essere decisa dal Congresso americano o dai politici del parlamento europeo”.

–        Tanto più che la GB chiede assieme agli USA più denaro, al minimo il 2% del PIL.

Forse Finlandia e Svezia (formalmente neutrali) firmeranno accordi per ospitare le forze Nato, ma occorrerà l’approvazione dei rispettivi parlamenti …Di fatto cooperano da tempo con la Nato, e fanno parte dal 1994 della “Alleanza per la Pace”, hanno partecipato a vari interventi Nato, Es. Afghanistan, Svezia e Libia; fanno parte anche della Response Force Nato.

–        Partecipa al vertice Nato in Galles anche l’Australia, che vuole asiscurarsi laposisbilità di partecipare ai piani operativi e assicurarsi la presenza negli organismi dirigenti della Nato. L’Australia serve agli Usa come base nella lotta contro la Cina, questo sta ad indicare la preparazione dei futuri conflitti nell’Est e S-E  Asia.

–        La Nato non discuterà in Galles la questione ucraina in profondità e neppure un imminente “responsabilità per proteggere – R2P”, ci saranno piuttosto consultazioni militari e l’erogazione di denaro ai militari di Kiev. Gli ultimi $1,4 MD dati all’Ucraina dal FMI saranno usati soprattutto per pagare i carri armati T-72 comperati in Ungheria.

–        Il campo di battaglia ucraino mostra il vero volto della Nato. Quello che interessa al Pentagono è l’espandersi fino ai confini della Russia, cosa che sta avvenendo dal crollo dell’Urss.

–        L’Ucraina non è membro Nato, come candidato a farne parte deve farne domanda, e le regioni in cui è in corso una contesa internazionale non vengono accettate, quindi ciò potrebbe avvenire solo se l’Ucraina rinuncia alla Crimea, cosa che non avverrà.

–        La UE da parte sua rimane ferma sul NO all’ingresso dell’Ucraina.

–        In realtà la Nato è già presente in Ucraina con un suo gruppo informatico operante nell’edificio del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale: sono quindi un manipolo di burocrati Nato che decidono l’agenda ucraina.

 

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Der Spiegel   140806/The Malay    Mail 140828

Rappresaglia per sanzioni/La Russia sollecita i paesi Asean ad aumentare le esportazioni agricole

Escalation della guerra commerciale Russia-UE/Usa: il presidente russo reagisce alle sanzioni occidentali per la questione Ucraina con duplice strategia:

  1. verso le potenze, minacce: per un anno divieto e limitazioni  di importazione all’Europa per numerose merci, da prodotti agricoli, a materie prime a generi alimentari; stop alle importazioni di pollame dagli Usa. Questo oltre al divieto già emanato agli ospedali russi di importare tecniche mediche, funzionari e amministrazioni comunali devono rinunciare a auto di servizio, autobus e ferrovie estere.
  2. Propaganda verso i cittadini russi: le sanzioni occidentali vengono presentate come opportunità per una re-industrializzazione del paese; la competizione estera sarebbe la causa della cattiva condizione dell’industria russa. La Russia deve produrre tutto da sola, come al tempo dell’URSS.

–        In realtà le conseguenze delle sanzioni sulla economia russa si preannunciano alquanto pesanti:

per quest’anno si calcola che la crescita sarà sullo 0,5%; a breve le sanzioni potrebbero ridurla dello 0,2%, secondo gli analisti della Banca Uralsib; la banca statale Vneshekonom prevede una recessione per il prossimo anno.

A causa degli scambi commerciali frenati, potrebbe aumentare il prezzo delle merci al consumo, portando l’inflazione dal 2,5% di quest’anno a 7,5%, secondo analisti della società di investimento VTB Capital.

–        A breve termine l’industria russa avrà uno stimolo a produrre di più a causa delle mancate importazioni dall’Ucraina, ma a lungo termine non è in grado di reggere un surplus di produzione, perché mancano i capitali per di fare investimenti.

–        Le sanzioni occidentali a banche e finanza russe colpiscono il tallone d’Achille dell’economia russa:

–        finora per ottenere finanziamenti grandi gruppi e banche si sono rivolti all’estero, dove il tasso di interesse era sul 3%, contro il 15% e oltre all’interno.

–        Negli anni le aziende russe hanno accumulato all’estero passività per oltre € 370 miliardi. Ora le loro transazioni finanziarie all’estero sono molto limitate. UE e USA stanno praticamente chiudendo il flusso di denaro alle società russe. A giugno nessuna impresa russa ha preso prestiti in dollari o euro, per la prima volta da 5 anni.

–        In caso di inasprimento della guerra finanziaria il PIL russo potrebbe calare del 2-3%.

–        La Russia si rivolge ai paesi Asean chiedendo l’intensificazione della cooperazione negli investimenti e l’incremento dell’interscambio commerciale per supplire al calo delle importazioni di carne pesce, latticini, frutta e verdura da Usa, Europa, Canada, Australia e Norvegia, a seguito dell’embargo dichiarato il 7 agosto come ritorsione alle sanzioni occidentali pe la questione ucraina.

–        Il ministro russo allo Sviluppo economico, Alexei Ulyukayev, ha parlato di opportunità per le relazioni Russisa-Asean, offerta dalle sanzioni occidentali.

–        Nel 2013 l’interscambio Russia-Asean ha raggiunto i $17,5 MD, previsto un aumento del 6% quest’anno.

–        Gli investimenti russi complessivi nei paesi Asea assommano oggi a $1,6MD.

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