La “normalità” degli omicidi sul lavoro

Egregio Direttore, “Era un operaio esperto, non avrebbe mai fatto nulla di pericoloso – racconta il suo datore di lavoro. Sarebbe andato in pensione a fine anno”. Questa dichiarazione rilasciata al quotidiano “La Stampa”, è dello stesso padrone per cui lavorava Alberto Gentilini, l’operaio di 62 anni morto ieri sul lavoro a Torino. Il padrone in pratica dice che anche gli operai esperti che (secondo lui) non fanno nulla di pericoloso vengono uccisi per il profitto. Per i padroni lo sfruttamento, gli “incidenti” sul lavoro e la morte degli operai sono da considerarsi una normalità. Questo è il sistema […]
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Egregio Direttore,

“Era un operaio esperto, non avrebbe mai fatto nulla di pericoloso – racconta il suo datore di lavoro. Sarebbe andato in pensione a fine anno”. Questa dichiarazione rilasciata al quotidiano “La Stampa”, è dello stesso padrone per cui lavorava Alberto Gentilini, l’operaio di 62 anni morto ieri sul lavoro a Torino. Il padrone in pratica dice che anche gli operai esperti che (secondo lui) non fanno nulla di pericoloso vengono uccisi per il profitto. Per i padroni lo sfruttamento, gli “incidenti” sul lavoro e la morte degli operai sono da considerarsi una normalità. Questo è il sistema sociale delle barbarie che non possiamo più tollerare. Ribelliamoci e organizziamo il Partito Operaio.

Saluti da Grugliasco

Dalla notizia da “La Stampa”

Tragico incidente questa mattina in un cantiere edile alle porte di La Cassa. Alberto Gentilini, 62 anni, residente a Vigone, è morto dopo essere stato investito da un cumulo di terra di riporto mentre lavorava all’impianto fognario di un complesso di villette in costruzione in regione Mattodera. I colleghi hanno provato a soccorrerlo, ma è stato tutto inutile. Sulla dinamica dell’incidente indagano i carabinieri di Rivoli e gli ispettori dell’Asl To 3. In base alle prime indicazioni, il dramma s è avvenuto intorno alle 10, 30. Gentilini aveva cominciato a lavorare da un paio d’ore con la sua squadra ed era sceso in un fossa profonda circa 2 metri. Improvvisamente i suoi colleghi lo hanno visto scomparire sotto una montagna di terra e per estrarlo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. “Era un operaio esperto, non avrebbe mai fatto nulla di pericoloso – racconta il suo datore di lavoro – Sarebbe andato in pensione a fine anno”.

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