Costano 11 miliardi l’anno le provincie abolite

Caro Operai Contro, 4 mesi fa il parlamento aveva votato l’abolizione delle Provincie. I decreti attuativi per la loro abolizione dovevano essere approvati dal parlamento entro lo scorso 8 luglio. Sarebbe stata per i partiti la perdita di uno dei loro carrozzoni clientelari. Per questo il governo ha deciso di prendere tempo, prima fino al 5 agosto, data rivelatasi inconcludente, poi fissando la nuova scadenza per l’11 settembre. Quindi nonostante il voto di 4 mesi fa, il carrozzone delle Provincie da 11 miliardi l’anno è vivo e vegeto più che mai, entro il 12 ottobre saranno nominati i nuovi […]
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Caro Operai Contro,

4 mesi fa il parlamento aveva votato l’abolizione delle Provincie. I decreti attuativi per la loro abolizione dovevano essere approvati dal parlamento entro lo scorso 8 luglio. Sarebbe stata per i partiti la perdita di uno dei loro carrozzoni clientelari. Per questo il governo ha deciso di prendere tempo, prima fino al 5 agosto, data rivelatasi inconcludente, poi fissando la nuova scadenza per l’11 settembre.

Quindi nonostante il voto di 4 mesi fa, il carrozzone delle Provincie da 11 miliardi l’anno è vivo e vegeto più che mai, entro il 12 ottobre saranno nominati i nuovi consigli provinciali.

Alcuni cenni della vitalità delle Provincie qui di seguito, riportati da “il fatto quotidiano”.

Saluti Oxervator

“Continuano ad essere rinnovati i contratti interni. Anzi, in pieno agosto le Provincie sono più dinamiche e propositive del solito. Tanto per citare qualche esempio, a Salerno il presidente Antonio Iannone, ai primi del mese ha rinfoltito la squadra della sua giunta con quattro nuovi assessori. Il numero uno di Palazzo Sant’Agostino ha atteso invano i decreti attuativi, “e sono andato anche oltre – scrive in una nota – ma, puntualmente, Renzi ha dimostrato di non essere capace di andare oltre gli annunci. Sono nell’esigenza di completare la squadra di governo viste le responsabilità e gli impegni che continuano a gravare sul nostro ente”. E conclude, “faremo fino in fondo il nostro dovere nonostante le decisioni criminali del governo Renzi”. Negli stessi giorni, anche al presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, è venuto in mente di nominare un altro assessore alla Formazione professionale e Politiche del lavoro. La Provincia di Bergamo, addirittura, ha deciso di fare affari comprando un pezzo di terra in Basilicata per 56 milioni di euro (di cui 12 sganciati dall’Ue) dove costruire una centrale a biomasse. Quella di Rovigo, invece, non sente la crisi e due giorni prima di Ferragosto, con un decreto, ha stanziato premi per merito per sei dirigenti e il segretario generale che ai cittadini costano 146mila euro. E poi quella di Torino che ha messo in vendita il palazzo della Questura per fare cassa, scatenando una bufera tra i poliziotti”.

 

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