L’ADUNATA DEI BANCHIERI

Redazione di Operai Contro,  E’ iniziata giovedì la tre giorni di Jackson Hole, il simposio annuale che chiama a raccolta nel Wyoming i banchieri centrali di tutto il mondo. L’edizione 2014, partita giovedì, segna un doppio debutto: da un lato quello di Janet Yellen come presidente della Federal Reserve dall’altro quello di Mario Draghi, costretto dalla crisi europea a saltare gli ultimi due appuntamenti. Il programma ufficiale del convegno si intitola “Ripensare le dinamiche del mercato del lavoro”, ma da Yellen e Draghi gli investitori si attendono indicazioni o almeno segnali potenzialmente preziosi sugli sviluppi della politica monetaria ai due lati dell’Oceano. Yellen ha confermato, “alla […]
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Redazione di Operai Contro,

 E’ iniziata giovedì la tre giorni di Jackson Hole, il simposio annuale che chiama a raccolta nel Wyoming i banchieri centrali di tutto il mondo.

L’edizione 2014, partita giovedì, segna un doppio debutto: da un lato quello di Janet Yellen come presidente della Federal Reserve dall’altro quello di Mario Draghi, costretto dalla crisi europea a saltare gli ultimi due appuntamenti.

Il programma ufficiale del convegno si intitola “Ripensare le dinamiche del mercato del lavoro”, ma da Yellen e Draghi gli investitori si attendono indicazioni o almeno segnali potenzialmente preziosi sugli sviluppi della politica monetaria ai due lati dell’Oceano.

Yellen ha confermato, “alla luce dei progressi ( quali?)” registrati sul mercato del lavoro, l’intenzione di mettere fine a ottobre al programma di acquisto di titoli (il cosiddetto “quantitative easing) messo in campo a partire dal 2008 per sostenere la ripartenza della locomotiva americana. Per quanto riguarda i tassi di interesse, che ora sono ai livelli minimi, la governatrice non si è sbilanciata. Su questo fronte, ha detto, le decisioni dipenderanno dall’evoluzione dell’occupazione e dell’inflazione, che oggi è “ancora al di sotto dell’obiettivo del 2%”:

 La Yellen ha riconosciuto che “il tasso di disoccupazione, a luglio è ufficialmente al 6,2%

Tuttavia la Yellen  ha aggiunto, “il mercato del lavoro deve ancora riprendersi pienamente” del “profondo danno” subito dalla crisi. Non solo: “Significativi fattori strutturali hanno avuto impatto sul mercato del lavoro, incluso l’invecchiamento della popolazione e altri trend demografici”.

La disoccupazione in USA è ben al di sopra del dato ufficiale del 6,2%. Molti giovani hanno smesso di cercare lavoro. Molti giovani vengono ritenuti occupati  perché svolgono un lavoro a tempo determinato per un paio di giorni la settimana. Molti giovani scelgono ” volontariamente” di vestire l’uniforme dei marines.

Le violente proteste in tutte le città USA contro l’uccisione di giovani neri sono la pratica dimostrazione della crisi in USA.

Draghi cosa racconterà?

Dirà un cumulo di fandonie.

I banchieri non sanno come uscire dalla crisi e sperano nella terza guerra mondiale

Un vostro amico

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