IRAQ: l’ISIS sfonda anche nel nord

Redazione di Operai Contro, il fallimento dell’occupazione Usa dell’Iraq è Totale. I pozzi di petrolio cadono nelle mani dell’ISIS Gli USA per oltre 10 anni hanno massacrato la popolazione dell’Iraq. Per oltre 10 anni li hanno costretti a partecipare alle elezioni Per oltre 10 anni hanno nominato i loro dittatori Gli USA dovevano sconfiggere i giovani arabi, invece hanno spinto i giovani arabi a rafforzare le milizie mussulmane I giovani abbandonati da tutti, combattuti e perseguitati dai dittatori filo USA, si sono rivolti alle milizie mussulmane Solo ora l’ONU si accorge della tragedia umanitaria  “Circa 200mila persone sono in […]
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Redazione di Operai Contro,
il fallimento dell’occupazione Usa dell’Iraq è Totale.
I pozzi di petrolio cadono nelle mani dell’ISIS
Gli USA per oltre 10 anni hanno massacrato la popolazione dell’Iraq.
Per oltre 10 anni li hanno costretti a partecipare alle elezioni
Per oltre 10 anni hanno nominato i loro dittatori
Gli USA dovevano sconfiggere i giovani arabi, invece hanno spinto i giovani arabi a rafforzare le milizie mussulmane
I giovani abbandonati da tutti, combattuti e perseguitati dai dittatori filo USA, si sono rivolti alle milizie mussulmane
Solo ora l’ONU si accorge della tragedia umanitaria
 “Circa 200mila persone sono in fuga dal nord dell’Iraq, è una tragedia umanitaria, siamo estremamente preoccupati”. Non usa mezzi termini Nickolay Mladenov, inviato delle Nazioni Unite a Baghdad, commentando l’avanzata dell’Isis (Stato islamico dell’Iraq e del Levante) anche nell’area settentrionale del Paese. Una zona prevalentemente occupata dai curdi che, anche grazie ai loro guerriglieri peshmerga, sinora erano riusciti a respingere gli attacchi degli estremisti islamici che stanno minacciando l’Iraq e la Siria.
Oggi, del resto, c’è stata la terza conquista in poche ore nell’Iraq settentrionale da parte delle milizie sunnite dello Stato Islamico: dopo Zummar e Sinjar, i jihadisti hanno infatti assunto il controllo anche di Wana, situata sempre nella provincia di Ninive, una quarantina di chilometri a nord di Mosul. La notizia, riferita da testimoni oculari, è stata poi confermata da fonti riservate dell’amministrazione autonoma regionale curda. La città sorge nei pressi della diga di Chambarakat sul fiume Tigri, la più importante del Paese. Nelle mani dei guerriglieri è caduto inoltre il campo petrolifero di Ain Zalah con la raffineria adiacente.
Nella guerra civile Irakena  sono morte 1.737 persone, mentre altre 1.978 sono rimaste ferite.
Un vostro lettore
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