Gaza, nuovo bombardamento di Israele

Redazione di Operai Contro, gli assassini di Israele hanno iniziato a ritirare le truppe di terra ma continuano a bombardare Gaza. vi invio un articolo del fatto quotidiano Un lettore Raid e missili sulla Striscia di Gaza (anche nell’area vicino a una scuola gestita dall’Onu), mentre Israele ritira le truppe di terra. Intanto in Egitto, i colloqui di pace cercano una mediazione per arrivare al cessate il fuoco. Grande assente la delegazione di Tel Aviv che punta ad un ritiro unilaterale e a proclamare vittoria con la distruzione dei tunnel conosciuti. Ma il clima resta quello della tensione. Questa mattina l’esercito […]
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Redazione di Operai Contro,

gli assassini di Israele hanno iniziato a ritirare le truppe di terra ma continuano a bombardare Gaza.

vi invio un articolo del fatto quotidiano

Un lettore

Raid e missili sulla Striscia di Gaza (anche nell’area vicino a una scuola gestita dall’Onu), mentre Israele ritira le truppe di terra. Intanto in Egitto, i colloqui di pace cercano una mediazione per arrivare al cessate il fuoco. Grande assente la delegazione di Tel Aviv che punta ad un ritiro unilaterale e a proclamare vittoria con la distruzione dei tunnel conosciuti. Ma il clima resta quello della tensione. Questa mattina l’esercito ha annunciato la morte del soldato Hadar Goldin, dato per disperso nei giorni scorsi. “Hanno ingannato il mondo”, ha commentato Sami Abu Zuhri, portavoce del Movimento di resistenza islamico. “Ha sostenuto che un soldato era stato rapito per violare la tregua e condurre un massacro”.  [brightcove]3710400344001[/brightcove]

Almeno 45 i morti negli attacchi di oggi. Dieci palestinesi sono rimasti uccisi a Rafah, nelle immediate vicinanze di una scuola dell’Unrwa, l’agenzia Onu che opera nei Territori. Secondo testimoni un drone israeliano ha attaccato due presunti miliziani in sella a una motocicletta in transito, ma diverse altre persone sono state investite dalla esplosione. Dura condanna dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: “L’esercito israeliano è stato ripetutamente informato della posizione in cui si trovano le nostre strutture. Quello di oggi è stato un atto criminale che deve essere rapidamente indagato”. Sono oltre 1.730 i palestinesi che hanno perso la vita dall’inizio del conflitto, per la maggior parte civili. Sessantasette le vittime israeliane, tra cui tre civili. Oltre 3.112 i razzi lanciati contro Israele dall’8 luglio scorso, 84 nella giornata di ieri.

Nelle scorse ore Israele aveva avviato il ritiro delle truppe di terra. Notizia poi confermata da un portavoce militare. Nella serata di sabato 2 agosto Benyamin Netanyahu è intervenuto per assicurare alla nazione che “l’esercito continuerà ad agire a tutta forza” a Gaza “fino al completamento della sua missione”. E che quelle stesse forze “saranno dislocate secondo le esigenze di sicurezza”. Il premier non ha confermato – ma neppure smentito – le indiscrezioni di stampa secondo cui Israele avrebbe scelto di non trattare più un cessate il fuoco con Hamas, ma penserebbe ad un ritiro unilaterale dalla Striscia, una volta ripristinata la “deterrenza” nei confronti della fazione islamica. Una strategia – se questa sarà – in qualche modo avvalorata dal fatto che l’esercito si appresta a distruggere, come hanno rivelato fonti militari, entro 24 ore gli ultimi tunnel “conosciuti”. Una decisione che però non ha cambiato la posizione di Hamas: “Nessun cessate il fuoco sarà possibile fino a un completo ritiro delle forza di terra israeliane”. E’ il messaggio – ripreso da media locali – del leader politico in esilio di Hamas, Khaled Meshaal. Meshal ribalta poi su Israele l’accusa d’aver violato l’effimera ‘tregua umanitaria’ di venerdì. “Una tregua è una tregua, mentre il mantenimento della presenza a Gaza di forze israeliane che distruggono i tunnel è un’aggressione”, afferma.

Colloqui di pace a il Cairo
La delegazione palestinese è al Cairo per “colloqui indiretti” con Israele su un cessate il fuoco a Gaza attraverso Egitto e Usa: lo sostiene il sito del quotidiano governativo egiziano Al-Ahram citando “fonti egiziane”. Il sito segnala la presenza al Cairo del numero due del Dipartimento di Stato americano Bill Burns e di Tony Blair, l’ex-premier e inviato del “Quartetto” in Medio oriente. Israele ha peraltro confermato ufficialmente di non voler più partecipare, in questa fase, ai colloqui del Cairo. Un delegato palestinese, Kees Abdel Karem del Fronte democratico per la liberazione della Palestina, come sintetizza l’agenzia Mena ha precisato che la delegazione Usa non è direttamente coinvolta nei colloqui per il cessate il fuoco e probabilmente terrà incontri solo con la parte egiziana. Karem ha riferito che in un precedente incontro è stato elaborato un “working paper” che chiede un cessate il fuoco immediato, pieno ritiro di Israele con ritorno alle posizioni precedenti al lancio dell’offensiva, eliminazione dell’assedio alla Striscia e scarcerazione di un contingente di prigionieri palestinesi. Al-Ahram scrive che i colloqui includeranno la richiesta di Hamas di agevolare i passaggi attraverso il valico egiziano di Rafah. I negoziati si articoleranno in “tre fasi”: lo prevedono fonti “vicine alla parte egiziana” citate dal sito del quotidiano governativo Al-Ahram. Nella prima fase dovrà essere raggiunto un accordo “tra le fazioni palestinesi sull’iniziativa egiziana”; nella seconda sono previsti “negoziati indiretti con Israele (per ora chiamatosi fuori dai colloqui) attraverso mediatori egiziani per raggiungere un cessate il fuoco o una tregua”; e infine ci dovrebbero essere “negoziati sulle questioni rimanenti, incluso l’accesso a Gaza” tramite il valico di Rafah.

Missile in zona scuola Onu: 10 morti. Tra di loro anche un personale delle Nazioni Unite
C’è anche almeno un membro del personale delle Nazioni Unite tra le vittime dell’attacco che ha colpito una scuola Onu che ospitava sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, provocando almeno 10 morti e feriti. Lo ha fatto sapere Robert Turner, direttore delle operazioni per l’agenzia per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza. Turner ha aggiunto che le prime conclusioni indicano che l’esplosione è stata il risultato di un attacco aereo israeliano vicino alla scuola, che forniva rifugio a 3mila persone. ”Non abbiamo ancora dettagli confermati ma le notizie iniziali indicano che c’è stata una sorta di attacco aereo in una strada fuori da uno dei nostri rifugi”, ha detto Turner. Secondo testimoni l’attacco è avvenuto mentre le persone aspettavano in coda di ricevere rifornimenti di cibo. L’esercito israeliano non ha immediatamente commentato l’accaduto. Dentro il complesso della scuola Onu si vedevano diversi corpi a terra, alcuni dei quali erano bambini. Alcuni dei feriti, tra i quali minori con fasciature alla testa, sono stati trasportati nell’ospedale al Quwait di Rafah, e altri sono stati curati in quella che sembrava una clinica improvvisata sotto una tenda. Diversi cadaveri, avvolti in lenzuola bianche, sono stati allineati sul pavimento.

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