LA RIPRESA DELLA MARCIA INDIETRO

Redazione di Operai Contro, Renzi parlava di ripresa, si è dimenticato di dire che una ripresa della marcia indietro. La crisi in Italia cresce. Il recupero della crescita economica si annuncia più difficile di quanto prospettato. I segnali provenienti dalle famiglie e dalle imprese sembrano delineare una fase di sostanziale stagnazione dell’attività economica anche se emergono alcuni segnali positivi sull’occupazione. Lo rileva l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Un documento che anticipa di pochi giorni l’attesa revisione delle stime sul Prodotto interno lordo italiano per il 2014: il 6 agosto l’Istituto di statistica rivedrà la propria idea di […]
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Redazione di Operai Contro,

Renzi parlava di ripresa, si è dimenticato di dire che una ripresa della marcia indietro.

La crisi in Italia cresce.

Il recupero della crescita economica si annuncia più difficile di quanto prospettato. I segnali provenienti dalle famiglie e dalle imprese sembrano delineare una fase di sostanziale stagnazione dell’attività economica anche se emergono alcuni segnali positivi sull’occupazione. Lo rileva l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.

Un documento che anticipa di pochi giorni l’attesa revisione delle stime sul Prodotto interno lordo italiano per il 2014: il 6 agosto l’Istituto di statistica rivedrà la propria idea di crescita del Paese e dopo i segnali di Fmi e Bankitalia tutti danno per scontata una netta sforbiciata. Per intendersi, secondo la Banca centrale il Pil quest’anno farà un misero +0,2%, molto sotto lo 0,8% indicato dal governo nel Def.

Tanto il premier, Matteo Renzi, quanto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, proprio oggi hanno ammesso che le cose non stanno andando come si sperava, nonostante gli sforzi per rilanciare i consumi rappresentati dal bonus Irpef da 80 euro.

Renzi con pochi euro usciva dalla crisi, ma gli 80 euro servivano solo per le elezioni.

“La situazione economica in Italia e nella Ue è meno favorevole di quello che speravamo a inizio anno”, ha detto il titolare del Tesoro: la situazione “richiede un maggiore sforzo per la crescita e il consolidamento dei conti pubblici”. I dati macroeconomici “sono altalenanti”, ha aggiunto il premier alla direzione del Pd: ce ne sono di positivi, lo spread si è abbassato vistosamente, ma “non è in grado di risolvere il rapporto debito-Pil”, mentre la crescita è bassa e “non siamo nelle condizioni di avere quel percorso virtuoso che immaginavamo di avere”. Il problema è che ora questa crescita assente potrebbe potare il governo a varare una importante correzione dei conti pubblici, per tenere conto dei parametri su debito e deficit: le indiscrezioni parlano di una manovra da 16 miliardi già in cantiere.


La ripresa della crisi

Un lettore

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