Due operai morti in impianto di compostaggio vicino Latina

Redazione  di Operai Contro, Due operai sono morti in un impianto di compostaggio ad Aprilia in provincia di Latina. Stavano lavorando sopra un’autocisterna nello stabilimento Kyklos. Da una prima ricostruzione, sembra che i due operai abbiano aperto un boccaporto della cisterna e siano stati investiti dalle esalazioni. Uno dei due è poi precipitato all’interno dell’autocisterna. Non è ancora chiaro che tipo di sostanza fosse contenuta nella vasca. I cadaveri sono stati recuperati dai vigili del fuoco Un lavoratore di Latina
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Redazione  di Operai Contro,

Due operai sono morti in un impianto di compostaggio ad Aprilia in provincia di Latina.

Stavano lavorando sopra un’autocisterna nello stabilimento Kyklos.

Da una prima ricostruzione, sembra che i due operai abbiano aperto un boccaporto della cisterna e siano stati investiti dalle esalazioni.

Uno dei due è poi precipitato all’interno dell’autocisterna. Non è ancora chiaro che tipo di sostanza fosse contenuta nella vasca. I cadaveri sono stati recuperati dai vigili del fuoco

Un lavoratore di Latina

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1 Comment

  1. gino

    A

    ncora una volta 2 operai sono stati assassinati per il profitto tramite le esalazioni. Avevano 42 e 44 anni, nell’impianto di compostaggio Kiklos di Aprilia in provincia di Latina. Omicidi plurimi piuttosto frequenti, ma i padroni non investono nella prevenzioni e nelle misure di sicurezza, neanche quando si tratta – come in questo caso – di un grosso complesso con relativo giro di affari e di profitti come si legge nei dati riportati sul sito ufficiale dell’azienda, sono 40 mila le tonnellate di rifiuti in ingresso e circa 4 mila le tonnellate di ammendante compostato misto venduto. Lo stabilimento, che ha una potenzialità di 60.000 tonnellate all’anno, può produrre fino a 20.000 tonnellate annue di ammendante, ossia fertilizzante per terreni.
    Le chiamano morti bianche, per dire che le vittime non hanno colpa.
    Ma la colpa è dei padroni assassini che, per il profitto continuano a farli lavorare senza sicurezza.
    Fino quando dovremo sopportare?