LA GUERRA CIVILE IN LIBIA

Cronaca i padroni occidentali che hanno contribuito ad eliminare Gheddafi erano convinti di poter importare quella che chiamano democrazia parlamentare per impossessarsi facilmente del petrolio libico. Non avevano fatto i conti con le varie fazioni armate libiche. Dal 13 luglio si fronteggiano a Tripoli una milizia islamica di Misurata, a 200 km da Tripoli, e un gruppo armato di Zintan, nel nord-ovest del Paese, che controlla l’aeroporto dalla caduta di Gheddafi. Gli USA hanno abbandonato la Libia. Alle prime ore di venerdì mattina gli ultimi diplomatici hanno lasciato Tripoli: erano rimasti per giorni nel super-compound in cui si erano […]
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Cronaca

i padroni occidentali che hanno contribuito ad eliminare Gheddafi erano convinti di poter importare quella che chiamano democrazia parlamentare per impossessarsi facilmente del petrolio libico.

Non avevano fatto i conti con le varie fazioni armate libiche.

Dal 13 luglio si fronteggiano a Tripoli una milizia islamica di Misurata, a 200 km da Tripoli, e un gruppo armato di Zintan, nel nord-ovest del Paese, che controlla l’aeroporto dalla caduta di Gheddafi.

Gli USA hanno abbandonato la Libia. Alle prime ore di venerdì mattina gli ultimi diplomatici hanno lasciato Tripoli: erano rimasti per giorni nel super-compound in cui si erano asserragliati sin dalla morte dell’ambasciatore Chris Stevens, nel 2012.

La loro evacuazione segue quella di tutto il personale dell’ambasciata turca,

Da una settimana inoltre anche tutti i lavoratori filippini nel paese sono stati portati fuori dopo un “ordine esecutivo” del governo di Manila che riteneva ormai insicuro il paese anche per i concittadini asiatici.

Gli ultimi tentativi del primo ministro al-Thani di fermare lo scontro fra le milizie di Zintan e Misurata per il controllo del devastato aeroporto di Tripoli sono stati quindi inutili.

La battaglia continua selvaggia, e soltanto ieri un razzo finito per sbaglio su una casa ha ucciso 23 operai egiziani, mentre almeno 21 aerei delle compagnie aeree libiche rimangono distrutti sulle piste rese inservibili da colpi di mortaio e razzi Grad.

Per la prima volta dalla rivoluzione del 2011 anche Tripoli soffre problemi gravissimi. Le milizie rivali hanno danneggiato almeno due grosse centrali elettriche, per cui la fornitura di elettricità ha iniziato ad essere interrotta per lunghe ore. 

Con gli ultimi attacchi, la compagnia elettrica Gecol ha perso 500 Mw di disponibilità di elettricità generata, e tra l’altro la compagnia avverte che i suoi tecnici spesso vengono bersagliati dalle milizie mentre provano a riparare i danni causati dai combattimenti.

La perdita di elettricità dalla centrale Khoms ha bloccato le pompe dell’acquedotto della città: il ministero delle Risorse idriche ha detto che l’acqua dovrebbe ritornare entro due giorni, ma per il momento buona parte di Tripoli è a secco.

Alle stazioni di rifornimento di benzina le code di auto e camion si allungano ormai per parecchie centinaia di metri, la mancanza di gasolio riduce la possibilità di distribuire normalmente prodotti alimentari in tutta la città. Ancora: senza elettricità Internet e i telefoni cellulari funzionano a singhiozzo, creando ancora più confusione e incertezza in una città che  –  secondo molti testimoni  –  è diventata spettrale.

Quest’ultima fase è iniziata il 13 luglio con l’assalto delle milizie di Misurata all’aeroporto internazionale controllato dagli armati di Zintan.


Per ora l’ambasciata d’Italia rimane in una zona sicura della città, non toccata dagli scontri. L’ambasciatore Giuseppe Buccino e i suoi collaboratori ormai da giorni sono in contatto costante con il ministro degli Esteri Federica Mogherini, con il sottosegretario alla Sicurezza Marco Minniti e con i loro colleghi della Farnesina e del Ministero della Difesa. 

I padroni Italiani hanno molti interessi e potrebbero perderli

Oggi Un missile ha ucciso 23 lavoratori egiziani a Tripoli,dove sono in corso combattimenti fra le varie fazioni armate, per il controllo dell’aeroporto della città.

Il missile Grad ha centrato l’ alloggio degli egiziani in una fattoria.

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