INIZIATA L’INVASIONE DA TERRA, MENTRE CONTINUANO I BOMBARDAMENTI DI GAZA

Cronaca Una prima breve operazione di terra è stata lanciata nella notte da Israele nel nord della striscia di Gaza. Il blitz è stato effettuato da un commando d’elite della marina. Un giovane palestinese di 14 anni è rimasto ucciso all’alba di oggi nella striscia di Gaza in un raid israeliano. Secondo la polizia di Gaza, 17 raid avrebbero colpito la regione tra le 4 e le 5 ora locale (le 3 e le 4 ora italiana). Al sesto giorno dei bombardamenti di Israele contro Gaza, il bilancio attuale è di 162 palestinesi uccisi e oltre 1200 feriti.. Il […]
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Cronaca

Una prima breve operazione di terra è stata lanciata nella notte da Israele nel nord della striscia di Gaza.

Il blitz è stato effettuato da un commando d’elite della marina.

Un giovane palestinese di 14 anni è rimasto ucciso all’alba di oggi nella striscia di Gaza in un raid israeliano.

Secondo la polizia di Gaza, 17 raid avrebbero colpito la regione tra le 4 e le 5 ora locale (le 3 e le 4 ora italiana).

Al sesto giorno dei bombardamenti di Israele contro Gaza, il bilancio attuale è di 162 palestinesi uccisi e oltre 1200 feriti..

Il quinto giorno di guerra con Gaza e’ stato un sabato di sangue: solo oggi nella Striscia ci sono stati almeno 45 morti, compresi donne e bambini. Il bilancio complessivo é così salito a circa 150, con oltre 1000 feriti. Tra i posti colpiti dai raid israeliani ci sarebbe anche un orfanotrofio  e un capannello di gente per strada.

Mentre il raid più pesante è arrivato in serata ha centrato una palazzina e una moschea nel centro di Gaza City uccidendo almeno 16 persone. Sembra farsi intanto più concreto lo spettro di un possibile intervento di terra: come anticipato dalla tv Canale 10 e confermato da un portavoce militare, Israele ha indirizzato in queste ore un messaggio di avvertimento alla popolazione di diversi rioni a nord di Gaza intimando di abbandonare le case perché quelle aree si trasformeranno in zona di combattimento.

L’escalation ha spinto la comunità internazionale ad uscire dal guscio: i membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno lanciato un “appello per la de-escalation della situazione” a Gaza, chiedendo “il ripristino della calma e una ripresa del cessate il fuoco del novembre 2012”. L’appello – minore rispetto ad una vera e propria ‘risoluzione’ che avrebbe visto l’opposizione Usa – esprime “profonda preoccupazione per la crisi in corso a Gaza e per i civili “. Chiede inoltre “il rispetto del diritto umanitario internazionale, comprese le norme sulla protezione dei civili” e ribadisce il sostegno ”per la ripresa di negoziati diretti tra israeliani e palestinesi”.

La tv israeliana ha anche citato la possibilità di una tregua umanitaria di 12 ore. Per ora le forze della resistenza palestinese continuano a combattere l’occupazione”.

L’attenzione al quadro internazionale e al lavorio intenso per favorire un calo della tensione tra le parti, non sposta di un millimetro, per ora, la realta’ dei fatti sul campo: l’aviazione israeliana ha colpito complessivamente nella Striscia 1236 volte

A Gaza la situazione e’ pesantissima con edifici pubblici, case, strutture devastate e il martellamento continuo degli aerei e il ronzio dei droni che non lasciano in pace neppure un istante la popolazione. La rappresentanza palestinese all’Onu ha detto che il 78% dei morti sono civili. La riapertura da parte dell’Egitto del valico di Rafah con Gaza ha consentito oggi di far passare aiuti medici alla popolazione. Ma Israele per tutta la giornata ha continuato a rafforzare la morsa intorno alla Striscia inviando nuove truppe corrazzate. Anche se sul terreno si segnalano solo scaramucce di frontiera: per ora.

La farsa della tregua

Gran Bretagna, Stati Uniti Francia e Germania discuteranno una proposta di cessate il fuoco a Gaza – Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico William Hague, secondo quanto riporta un tweet di al Arabiya. I colloqui si terranno domenica 13 luglio a Vienna a margine d’una riunione dei 5+1 (Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Russia, Usa) con Teheran sul nucleare iraniano. “Noi abbiamo bisogno – ha spiegato Hague – di un’azione internazionale urgente e concertata per ottenere un cessate il fuoco, come nel 2012”. “Ne parlerò con John Kerry, Laurent Fabious e Frank-Walter Steinmeier a Vienna”, ha aggiunto il capo della diplomazia britannica in un comunicato.

P. Chigi, grave escalation, Ue faccia sentire voce – Il governo italiano considera grave e preoccupante la sanguinosa escalation di violenza in corso tra Israele e Hamas. L’Unione Europa faccia sentire la propria voce, unita, per sostenere ogni tentativo di tregua e iniziativa di dialogo per fermare una spirale di odio senza ritorno. Lo afferma Palazzo Chigi. Dopo l’escalation di violenza in Medio Oriente, come presidenza di turno dell’Unione l’Italia è in contatto continuo con i leader europei e chiede che la drammatica situazione mediorientale sia messa al centro del vertice di mercoledì prossimo, convocato per definire gli assetti delle istituzioni europee.

Netanyahu: ‘Ci prepariamo a tutto’
”Nessuna pressione internazionale ci impedira’ di agire contro  Gaza”. Lo ha detto, citato dai media, il premier Benyamin Netanyahu. ”Soppesiamo tutto, ci prepariamo a tutto. Tsahal (l’esercito israeliano) ha avuto ordine di tenersi pronto” ha aggiunto rispondendo alla domanda di una giornalista relativa ad una possibile operazione di terra a Gaza.

 

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