ALITALIA 2251 ESUBERI

Redazione di Operai Contro, Il governo cerca casa per gli esuberi Alitalia, o meglio governo e sindacati cercano un accordo per incastare i lavoratori in esubero. La prima giornata di trattative si chiude con una smentita di Aeroporti di Roma che nega le ipotesi di ricollocamento avanzate dall’ad di Alitalia,Gabriele del Torchio. Nessuna opzione simile “è stata mai presa in considerazione”, spiega la società che gestisce gli scali romani e che fa capo alla famiglia Benetton, socia, tra l’altro, dell’ex compagnia di bandiera. Resta in piedi la possibilità, sposata dal ministro dei trasporti Maurizio Lupi, di riportare in Italia la manutenzione attualmente […]
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Redazione di Operai Contro,

Il governo cerca casa per gli esuberi Alitalia, o meglio governo e sindacati cercano un accordo per incastare i lavoratori in esubero.

La prima giornata di trattative si chiude con una smentita di Aeroporti di Roma che nega le ipotesi di ricollocamento avanzate dall’ad di Alitalia,Gabriele del Torchio. Nessuna opzione simile “è stata mai presa in considerazione”, spiega la società che gestisce gli scali romani e che fa capo alla famiglia Benetton, socia, tra l’altro, dell’ex compagnia di bandiera.

Resta in piedi la possibilità, sposata dal ministro dei trasporti Maurizio Lupi, di riportare in Italia la manutenzione attualmente fatta in Israele “impiegando 200-250 dipendenti”. Mentre sul tema di un riassorbimento dipendenti in eccesso in Poste, l’ad del Torchio risponde secco: “Non so, lasciateci lavorare”.

Il documento, di cui i vertici della società non hanno fornito copia vietando in sala ogni riproduzione delle slide proiettate, ha spiegato alle organizzazioni di categoria esclusivamente gli aspetti finanziari dell’operazione di salvataggio. Compreso il fatto che gli attuali soci Alitalia, Poste Italiane incluse, saranno chiamate a sborsare altri 250 milioni di euro prima delle nozze con Etihad. E ha poi confermato che gli esuberi saranno complessivamente 2.251.

Una cifra importante su cui è indispensabile trovare un accordo con i sindacati perché, “non c’è alternativa credibile al piano” della compagnia del Golfo come i rappresentanti di piloti e assistenti di volo hanno scritto in una lettera indirizzata all’ad di Etihad, James Hogan. Una missiva in cui mettevano sul piatto la disponibilità a “sottoscrivere immediatamente un blocco di tre anni di tutte le dinamiche contrattuali” impegnandosi alla “pace sociale” e rinunciando ad azioni di rivendicazione”.

Gli esuberi in qualche modo saranno costretti ad accettare il ricatto dei padroni-sindacati

Un lavoratore Alitalia

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