NAPOLITANO CELEBRA LA 1 GUERRA MONDIALE

Redazione di Operai Contro, Napolitano non poteva mancare di dire la sua: “Sappiamo che allora grandi masse di figli dell’Italia umile e provinciale scoprirono di essere cittadini. L’Italia uscì perciò da quella guerra trasformata socialmente e moralmente”, ha detto il presidente della Repubblica nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale. Napolitano ha dimenticato di dire che la 1 guerra mondiale dei padroni costo la vita a milioni di giovani. In rutti gli eserciti i giovani si ribellarono al massacro In tutti gli eserciti belligeranti la giustizia militare dei padroni riuscì generalmente a tenere sotto controllo gli episodi di […]
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Redazione di Operai Contro,

Napolitano non poteva mancare di dire la sua:

“Sappiamo che allora grandi masse di figli dell’Italia umile e provinciale scoprirono di essere cittadini. L’Italia uscì perciò da quella guerra trasformata socialmente e moralmente”, ha detto il presidente della Repubblica nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale.

Napolitano ha dimenticato di dire che la 1 guerra mondiale dei padroni costo la vita a milioni di giovani.

In rutti gli eserciti i giovani si ribellarono al massacro

In tutti gli eserciti belligeranti la giustizia militare dei padroni riuscì generalmente a tenere sotto controllo gli episodi di insubordinazione, diserzione e ammutinamento tra le truppe, ricorrendo spesso a giudizi severi e scarsamente rispettosi dei diritti degli imputati.

Particolarmente violenta fu la giustizia militare italiana, che durante la guerra condusse 350.000 processi per 150.000 condanne, di cui più di 4.000 alla pena capitale[200]: il numero dei fucilati italiani si attestò a 729, cui sommare oltre 300 casi di esecuzioni sommarie sul campo secondo il metodo della decimazione (una pratica seguita nel Regio esercito). A titolo di paragone, l’esercito britannico (con un numero di mobilitati più o meno pari a quello italiano) fucilò 350 soldati durante la guerra e quello francese (con un numero doppio di effettivi) 600, con solo rarissimi casi di esecuzione sommaria[201].

Nel 1917, dopo quasi tre anni di scontri sanguinosi con risultati modesti, iniziò a serpeggiare nelle file di molti eserciti un forte malcontento che assunse diverse forme, dai casi di semplice indisciplina fino all’insubordinazione, per arrivare a vere e proprie sommosse e ammutinamenti in particolare dopo la diffusione delle prime notizie sulla rivoluzione in Russia, dove i soldati si schierarono in massa con i dimostranti bolscevichi[202].

Un giovane meridionale

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