Termini Imerese, nuovi pretendenti: in “palio” anche 750 milioni di aiuti pubblici

Redazione di Operai Contro, inizia una nuova stagione di  caccia ai 750 milioni che lo stato ha stanziato per dare una mano alla FIAT a termini Imerese. Del resto dopo tre anni di promesse, bluff e teatrini vari sulla sorte dell’impianto del Lingotto, Gli ultimi aspiranti candidati a dare nuova linfa all’area, si chiamano Mossi e Ghisolfi e Grifa, Gruppo italiano fabbrica automobili. Quest’ultima azienda ha appena presentato il suo progetto in un incontro al ministero dello Sviluppo Economico: produrre auto ibride ed elettriche, 35mila vetture all’anno, con un riassorbimento di almeno 400 persone. I dettagli del piano, tuttavia, saranno […]
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Redazione di Operai Contro,

inizia una nuova stagione di  caccia ai 750 milioni che lo stato ha stanziato per dare una mano alla FIAT a termini Imerese.

Del resto dopo tre anni di promesse, bluff e teatrini vari sulla sorte dell’impianto del Lingotto, Gli ultimi aspiranti candidati a dare nuova linfa all’area, si chiamano Mossi e Ghisolfi e Grifa, Gruppo italiano fabbrica automobili.

Quest’ultima azienda ha appena presentato il suo progetto in un incontro al ministero dello Sviluppo Economico: produrre auto ibride ed elettriche, 35mila vetture all’anno, con un riassorbimento di almeno 400 persone. I dettagli del piano, tuttavia, saranno presentati l’8 luglio, sempre al ministero. “I dirigenti di Grifa ci hanno annunciato che porteranno il capitale da 25 a 100 milioni di euro – aggiunge Mastrosimone – E’ un buon segnale, ma serve anche la collaborazione di Fiat e delle istituzioni”. Già, perché le casse pubbliche si sono impegnate da tempo a fare la propria parte nell’operazione: tra ministero dello Sviluppo economico e Regione Sicilia, sono in ballo finanziamenti fino a un massimo di 750 milioni euro. Una torta che, ad oggi, ha ingolosito non pochi pretendenti, che poi si sono rivelati sistematicamente un bluff. Un motivo in più per tenere alta l’attenzione sugli attuali candidati al rilancio dell’area.

Le offerte sul tavolo – Partiamo da Grifa, l’ultima arrivata, pronta a produrre vetture ibride. Secondo fonti del ministero, la società, costituita appena due mesi fa, conta di assumere 400 persone. Il controllo di Grifa è in mano a Energy Crotone 1, un’azienda che, a dispetto del nome, ha sede a Bolzano e si occupa di energia eolica: tuttavia, nell’ultimo bilancio consultabile, che risale al 2007, si legge che “la società non ha ancora svolto alcuna attività operativa in quanto a tutt’oggi ancora in attesa delle necessarie autorizzazioni per l’avvio della realizzazione degli impianti eolici“. A sua volta, Energy Crotone 1 è posseduta dalla società immobiliare Professional asset management di Raffaele Cirillo, imprenditore pugliese che nella vita si è occupato più di mattoni che di macchine ibride: il suo nome è legato, nel presente e nel recente passato, al settore della mediazione immobiliare, a società di amministrazione di condomini, a studi di architettura e ingegneria.

Nel futuro di Termini, però, non si intravedono solo auto, ma anche carburanti di seconda generazione. Candidata a produrli è la Mossi e Ghisolfi, multinazionale attiva nel settore della chimica e con sede a Tortona, in Piemonte, ma con filiali anche in Brasile e Messico. Il tallone d’Achille dell’azienda sono gli ultimi bilanci di M&G Finanziaria, la holding del gruppo che gestisce le partecipazioni in società industriali del settore chimico: in perdita nel 2011 (26 milioni di euro) e nel 2012 (870mila euro). L’attività principale del gruppo è la produzione di Pet, cioè la plastica di cui sono fatte le bottiglie e molti altri contenitori: l’azienda si vanta di essere il terzo produttore mondiale nel settore. L’altro ambito in cui opera Mossi e Ghisolfi è quello dei prodotti chimici derivati da biomasse, un’attività già praticata nella raffineria di bioetanolo a Crescentino, in provincia di Vicenza, e che l’azienda vorrebbe esportare a Termini. Stando a quanto dichiarato a Italpress dall’assessore siciliano alle Attività Produttive Linda Vancheri, la società è pronta a mettere sul piatto 200-250 milioni di euro e, secondo fonti sindacali, ad assumere circa 200 persone.

Oltre a queste aziende, si è fatta avanti anche una terza impresa, ancora senza un nome, la quale, secondo una nota del ministero dello Sviluppo, “ha presentato un progetto per la realizzazione di componenti ad elevato contenuto tecnologico destinati alla realizzazione di apparecchiature per l’accumulo di energia”. Secondo i sindacati, questa società intende dare lavoro a un centinaio di dipendenti.

Comunque vada per noi operai  è una rovina.

dei 1500 operai  forse ne saranno assorbiti 100

Chiunque arrivi punta a fottersi i 750 milioni

Operai di Termini Imerese solo organizzndoci possiamo contare qualcosa

Un operaio Fiat

 

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