Alitalia: 2.251 lavoratori come merce avariata

Egregio Direttore, spacchettati e accantonati come merce avariata dall’accordo raggiunto tra Alitalia e Etihad Airways, 2.251 lavoratori definiti esuberi, sono confinati nel limbo del licenziamento come materiale ingombrante. Maurizio Lupi ministro dei trasporti, mena vanto che grazie a questo accordo “il mercato si muove”. Invece per i 2.251 lavoratori esuberi cosa si muove? “Il sole 24 ore” giornale della Confindustria, nell’articolo odierno ricorda che, dall’accordo sono esclusi gli esuberi (senza citarne il numero), e il debito di Alitalia. Maurizio Lupi è un fervido credente nella religione del profitto, si sciacqua la coscienza, pardon lo stomaco, emarginando sul baratro del […]
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Egregio Direttore, spacchettati e accantonati come merce avariata dall’accordo raggiunto tra Alitalia e Etihad Airways, 2.251 lavoratori definiti esuberi, sono confinati nel limbo del licenziamento come materiale ingombrante.

Maurizio Lupi ministro dei trasporti, mena vanto che grazie a questo accordo “il mercato si muove”.

Invece per i 2.251 lavoratori esuberi cosa si muove?

“Il sole 24 ore” giornale della Confindustria, nell’articolo odierno ricorda che, dall’accordo sono esclusi gli esuberi (senza citarne il numero), e il debito di Alitalia.

Maurizio Lupi è un fervido credente nella religione del profitto, si sciacqua la coscienza, pardon lo stomaco, emarginando sul baratro del licenziamento 2.251 lavoratori.

Con lui oltre i padroni trepidano festosi Renzi il capo del governo e Poletti, il ministro del lavoro dei negrieri.

Allego l’articolo del “Sole 24 ore”.

 

Alitalia, trovato l’accordo: Etihad acquisirà 49% capitale. Contratto nei prossimi giorni

Alitalia ed Etihad Airways confermano di aver «trovato un accordo sui termini e condizioni dell’operazione con la quale Etihad Airways acquisirà una partecipazione azionaria del 49 percento in Alitalia». Lo si legge in un comunicato congiunto, in cui si precisa che «le due Compagnie aeree procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate. Il perfezionamento dell’operazione è soggetto alle approvazioni delle competenti autorità Antitrust».

Ieri il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, non ha risparmiato una stoccata polemica a Air France. «La bontà dell’operazione che stiamo facendo è segnalata dal fatto che finalmente il mercato si muove. Ci sono altre compagnie di bandiera internazionali che si stanno agitando perché questo accordo è una grande iniziativa sul mercato». Il ministro, pur senza citarla, ha chiamato nuovamente e indirettamente in causa Air France e la presunta lettera che, secondo indiscrezioni di stampa, il vettore francese avrebbe inviato insieme a Lufhtansa alla Commissione ue sottolineando che l’intesa Alitalia-Etihad violerebbe le regole della concorrenza e chiedendo al commissario Ue Siim Kallas di tenere sotto controllo gli investimenti degli emiri nelle aviolinee europee.

L’invito di Lupi a tutti gli attori è di non usare «l’Europa per impedire le liberalizzazioni e la competitività del sistema aeroportuale. Stiamo rispettando le regole europee come hanno fatto gli altri». Ottimismo anche sul fronte sindacale: «La trattativa sta andando bene – ha spiegato il ministro – ora abbiamo il lavoro conclusivo con i sindacati. All’approfondimento che stanno facendo l’azienda e i sindacati interverremo anche io e il ministro del lavoro Giuliano Poletti», mentre la scadenza rimane quella di metà luglio per chiudere la trattativa sugli esuberi e affrontare il tema del piano industriale, «che noi riteniamo molto positivo».

I tempi comunque stringono e il 31 luglio è indicata come data di chiusura delle trattative, «una data fissata soprattutto dai gestori di Etihad» ha spiegato Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, azionista di Alitalia, sottolineando che «dobbiamo essere fiduciosi perché per Alitalia l’unica soluzione è un accordo con un grande partner internazionale e ad ora non ci sono alternative». Oltre agli esuberi e al piano industriale, resta fuori il nodo del debito: «sono convinto che sia possibile trovare un accordo» per la ristrutturazione del debito di Alitalia «nell’interesse di tutti», ha detto lo stesso Gros Pietro, ribadendo di essere «disposti a fare dei sacrifici, a condizione che il punto di arrivo sia una compagnia in grado di svolgere profittevolmente il suo compito».

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