ELEZIONI DEGLI OCCUPANTI USA IN AFGHANISTAN

CRONACA Sono almeno 106 i morti negli attacchi sferrati oggi in Afghanistan, nel giorno in cui gli Afghani sono stati chiamati alle urne dagli occupanti occidentali per il ballottaggio presidenziale. In tutto il Paese ci sono stati 150 attentati :11 poliziotti, 15 soldati dell’esercito, 20 civili, un lavoratore della Commissione elettorale e 19 insorti sono rimasti uccisi. La polizia al servizio degli USA ha cercato di proteggere il voto Nel corso di una conferenza stampa serale a Kabul, il presidente della Commissione elettorale indipendente (Iec),Yousuf Nuristani, ha comunicato con soddisfazione che “oltre sette milioni di persone si sono recate alle urne”, più o meno la stessa […]
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CRONACA

Sono almeno 106 i morti negli attacchi sferrati oggi in Afghanistan, nel giorno in cui gli Afghani sono stati chiamati alle urne dagli occupanti occidentali per il ballottaggio presidenziale.

In tutto il Paese ci sono stati 150 attentati :11 poliziotti, 15 soldati dell’esercito, 20 civili, un lavoratore della Commissione elettorale e 19 insorti sono rimasti uccisi.

La polizia al servizio degli USA ha cercato di proteggere il voto

Nel corso di una conferenza stampa serale a Kabul, il presidente della Commissione elettorale indipendente (Iec),Yousuf Nuristani, ha comunicato con soddisfazione che “oltre sette milioni di persone si sono recate alle urne”, più o meno la stessa quantità del primo turno. “Si tratta – ha precisato – di circa il58% degli aventi diritto.

Anche in Afghanistan il primo partito è quello dei ribelli

Secondo la Commissione, ci vorranno due settimane per conoscere i risultati definitivi provvisori del voto odierno, e ancora altri 20 giorni (il 22 luglio) per l’ufficializzazione del nome del vincitore.

Il risultato è stato commentato positivamente dalla Casa Bianca che in un comunicato ha “lodato gli elettori, gli organi elettorali, e le forze di sicurezza per il loro impegno dimostrato in questo processo democratico. Siamo ansiosi di lavorare con il prossimo governo scelto dal popolo afghano”.

La democrazia parlamentare non s’impone neanche con il fucile

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