LAVORO SONO 7 MILIONI I DISOCCUPATI

Redazione di Operai Contro; l’Istat,dopo tante balle è costretta ad ammettere che: disoccupati e inattivi sono in Italia sono 7 milioni; 9 mesi fa erano 6 mln “Sono quasi 7 milioni le persone che vorrebbero lavorare ma non trovano. Stando ai dati Istat sul primo trimestre ai 3,487 milioni di disoccupati si possono sommare 3,381 milioni di inattivi che desidererebbero lavorare, ma non cercano attivamente o non sono subito disponibili, per un totale di 6,87 milioni. Nove mesi fa erano ‘solo’ 6 milioni.” Operai, un esercito che ha bisogno della nostra guida nella lotta contro lo stato dei padroni. Operai, […]
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Redazione di Operai Contro;

l’Istat,dopo tante balle è costretta ad ammettere che: disoccupati e inattivi sono in Italia sono 7 milioni; 9 mesi fa erano 6 mln

“Sono quasi 7 milioni le persone che vorrebbero lavorare ma non trovano. Stando ai dati Istat sul primo trimestre ai 3,487 milioni di disoccupati si possono sommare 3,381 milioni di inattivi che desidererebbero lavorare, ma non cercano attivamente o non sono subito disponibili, per un totale di 6,87 milioni. Nove mesi fa erano ‘solo’ 6 milioni.”
 Operai, un esercito che ha bisogno della nostra guida nella lotta contro lo stato dei padroni.

Operai,  ogni città può essere conquistata.

Non c’è esercito e polizia dei padroni che può fermarci

Un operaio in CIG

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1 Comment

  1. Sindacato Di Base

    “Per ottenere una sempre maggior produttività nel lavoro, vi è la necessità nell’economia capitalistica di introdurre nuovi e più efficienti metodi e strumenti di lavoro. Proprio l’aumento di produttività genera il fenomeno delle crisi cicliche di sovrapproduzione. Essa porta anche alla distruzione dei beni e alla disoccupazione. Genera altresì la caduta tendenziale del saggio di profitto, la legge per cui, aumentando smisuratamente il capitale costante (macchine e materie prime) diminuisce il saggio di profitto, cioè il guadagno del capitalista.

    La legge equivale ad un andamento decrescente ed è il “tallone d’Achille” del sistema capitalistico: essa, mettendo in difficoltà la borghesia, finisce per produrre la scissione della società in sole due classi antagonistiche, con pochi capitalisti da una parte e molti salariati sfruttati dall’altra.”