CRONACHE DA POMIGLIANO 18° turno e contratto di solidarietà

Redazione di Operai Contro, Il 1° aprile sono arrivati i contratti di solidarietà a Pomigliano. 2000 lavoratori sono stati reintegrati e fatti ruotare su 800 postazioni di lavoro. Da questo contratto sono stati esclusi i lavoratori dell’area A, circa 2300 operai, cioè quelli che fanno parte della produzione diretta della Panda. Detto questo parliamo dello stampaggio, il reparto dove è maggiormente incentrata la solidarietà. Da sempre questo reparto ha adottato i 3 turni (dal lunedì mattina al venerdì notte compreso), più straordinario (sabato e domenica facoltativo) di lavoro, per sopperire alla richiesta interna (attualmente la Panda) e a quella […]
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Redazione di Operai Contro,

Il 1° aprile sono arrivati i contratti di solidarietà a Pomigliano. 2000 lavoratori sono stati reintegrati e fatti ruotare su 800 postazioni di lavoro. Da questo contratto sono stati esclusi i lavoratori dell’area A, circa 2300 operai, cioè quelli che fanno parte della produzione diretta della Panda. Detto questo parliamo dello stampaggio, il reparto dove è maggiormente incentrata la solidarietà. Da sempre questo reparto ha adottato i 3 turni (dal lunedì mattina al venerdì notte compreso), più straordinario (sabato e domenica facoltativo) di lavoro, per sopperire alla richiesta interna (attualmente la Panda) e a quella esterna (Ducato e Punto). Entrati in vigore i contratti di solidarietà, l’azienda non ha potuto più chiedere lo straordinario in quanto non è ammesso per legge. Dovendo continuare a soddisfare le richieste interne e quelle esterne e non potendo contare più nel sabato e nella domenica come turno extra di lavoro, lo stampaggio si è trovato nel giro di un mese con il lavoro arretrato. Onde evitare di perdere qualche particolare (questa l’unica spiegazione che siamo riusciti a farci dare), l’azienda circa una settimana fa, ha convocato in gran segreto (??) il sindacato per chiedere l’attuazione immediata dei 18 turni di lavoro (sabato mattina, sabato pomeriggio e domenica notte di lavoro ordinario), da affiancare alla turnazione già presente. DETTO. FATTO. Il giorno seguente, con grande stupore, apprendiamo da un misero volantino appeso in bacheca, che dal giorno domenica 25 maggio, inizieranno i famosi 18 turni solo ed esclusivamente per il reparto stampaggio. Tra l’incredulità generale cerchiamo invano di convocare il sindacato per avere delle spiegazioni in merito. Nessuno si fa vivo. Lo stesso direttore del reparto non dice nulla. Passano i giorni e tra gli operai dello stampaggio cresce lo sconforto dato dal fatto che chi doveva tutelare e informare i suoi lavoratori (il sindacato appunto), non esce allo scoperto per dare spiegazioni sull’accaduto. A questo punto, vedendosi ormai soli, molti operai nel reparto iniziano a cancellare le tessere sindacali, mandando così un chiaro segno di disappunto verso coloro che fino a quel momento avevano giocato a nascondino. Passa solo un giorno e arrivano le prime telefonate, gli operai vengono chiamati dai loro ex-rappresentanti per avere spiegazione sulla loro cancellazione. IL COLMO. Ora sono loro a chiedere spiegazioni. Ma non finisce qui; alcuni “rappresentanti” dell’azienda (ingegneri e gestori in primis) avvicinano qualche operaio e gli “consigliano” di riscriversi al sindacato (PERCHE’?). Da quando l’azienda si interessa di questo? Arriviamo a venerdì 23 maggio, i capi consegnano i nuovi calendari con i nuovi turni di lavoro..

 

Un operaio della Fiat di Pomigliano

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