SUDAFRICA: Uccisi 4 minatori in sciopero

Caro Direttore, quattro minatori uccisi durante lo sciopero nelle miniere di platino in sudafrica. Scioperano da 4 mesi in 70 mila. Chiedono il raddoppio immediato del salario di base, a conferma di quanto sia da fame il loro salario. Ciò nonostante nell’articolo qui sotto il “sole 24 ore”, definisce l’Amcu, il sindacato che guida la lotta dei minatori: “il sindacato più oltranzista in sud africa, ormai maggioritario nel settore del platino”. Se la lotta intransigente contro i salari da fame è “oltranzismo, viva l’oltranzismo”. Saluti da un lettore. Allego l’articolo del “sole 24 ore”. Richiamati da migliaia di Sms […]
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Caro Direttore,

quattro minatori uccisi durante lo sciopero nelle miniere di platino in sudafrica. Scioperano da 4 mesi in 70 mila. Chiedono il raddoppio immediato del salario di base, a conferma di quanto sia da fame il loro salario. Ciò nonostante nell’articolo qui sotto il “sole 24 ore”, definisce l’Amcu, il sindacato che guida la lotta dei minatori: “il sindacato più oltranzista in sud africa, ormai maggioritario nel settore del platino”. Se la lotta intransigente contro i salari da fame è “oltranzismo, viva l’oltranzismo”.

Saluti da un lettore. Allego l’articolo del “sole 24 ore”.

Richiamati da migliaia di Sms inviati dai datori di lavoro e scortati dai blindati della polizia, i dipendenti delle miniere di platino sudafricane potrebbero interrompere oggi uno sciopero che dura da quattro mesi e che ha provocato danni ingenti, comprese quattro vite umane: minatori uccisi nei giorni scorsi, si presume per impedire la fine delle proteste. Le intimidazioni sono state confermate da più fonti e il pericolo di nuove violenze nelle prossime ore non è scongiurato.
I dirigenti di Lonmin, la società che ha preso per prima l’iniziativa di rivolgere un appello diretto ai dipendenti con messaggi via cellulare, si dicono comunque convinti di un rientro in massa. Ottimiste sulla fine dello sciopero sono anche Anglo American Platinum (Amplats) e Impala Platinum (Implats), responsabili con Lonmin del 40% della produzione mondiale di platino. Le tre società hanno perso 17,5 miliardi di rand, ossia 1,7 miliardi di dollari, a causa della protesta proclamata dai circa 70mila dipendenti iscritti all’Amcu, il sindacato più oltranzista in Sudafrica, ormai maggioritario nel settore del platino. Le perdite sono state pesanti anche i minatori, che hanno perso 7,8 miliardi di rand di stipendio. Un incentivo importante per rientrare al lavoro, che si aggiunge alla mezza vittoria sul fronte delle trattative: Amcu chiedeva il raddoppio immediato del salario di base a 12.500 rand mensili, le aziende hanno finito con l’offrire la stessa somma, anche se all’aumento si arriverà gradualmente, nel giro di tre anni, e se includerà le indennità. «Un accordo con l’Amcu a questo punto era completamente fuori questione», ha dichiarato Chris Griffith, ceo di Amplats.
Lonmin lunedì ha presentato un bilancio in perdita per 202 milioni di dollari nel semestre al 31 marzo (contro un profitto di 66 milioni un anno prima) e informato che ogni giorno di sciopero le costa 3 milioni di dollari. «È inevitabile che dobbiamo ristrutturare, con ripercussioni sui posti di lavoro – ha commentato il ceo Ben Magara – Ma la profondità della ristrutturazione dipende chiaramente dalla data di rientro al lavoro e dal recupero di produzione».
Dall’inizio dello sciopero, il 23 gennaio, a oggi il platino non si è apprezzato, restando intorno a 1.450 $/oncia. Una stabilità che secondo gli analisti dipende dalle ampie scorte di metallo a disposizione del mercato: Citigroup stima che a inizio anno fossero intorno a 9 milioni di once, pari a un anno di consumi.

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