UCRAINA, POTENZE E MEDIA

RASSEGNA STAMPA Germania, Usa, crisi ucraina, media Ft        140502 Una domanda sconcertante sulla ultima offensiva in Ucraina Gideon Rachman Perché l’offensiva in corso? La decisione del governo ucraino di lanciare un’offensiva per riprendersi la città di Slavyansk dai separatisti filorussi segna una svolta sia nella retorica che nella strategia. Sarebbe la vittoria delle posizioni USA. –   Il governo ucraino si è trovato sotto pressioni conflittuali da parte dei suoi alleati occidentali: la Germania ha fatto pressione perché non lanciasse un’offensiva; –   gli Usa hanno spinto in senso contrario. –   La Russia ha fatto il possibile per ampliare questa frattura […]
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RASSEGNA STAMPA

Germania, Usa, crisi ucraina, media

Ft        140502

Una domanda sconcertante sulla ultima offensiva in Ucraina

Gideon Rachman

Perché l’offensiva in corso? La decisione del governo ucraino di lanciare un’offensiva per riprendersi la città di Slavyansk dai separatisti filorussi segna una svolta sia nella retorica che nella strategia. Sarebbe la vittoria delle posizioni USA.

–   Il governo ucraino si è trovato sotto pressioni conflittuali da parte dei suoi alleati occidentali: la Germania ha fatto pressione perché non lanciasse un’offensiva;

–   gli Usa hanno spinto in senso contrario.

–   La Russia ha fatto il possibile per ampliare questa frattura Usa-UE.

C’era poi l’opposizione politica di Kiev che accusava il governo di debolezza e di aver sbagliato a attaccare solo Slavyansk, anziché lanciare un attacco più ampio contro tutti i separatisti dell’Est.

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Gfp     140505

Crisi di legittimazione

Tesi GDF:

–        Come per i precedenti conflitti militari – Iugoslavia, Irak, ma ancor prima per Vietnam, Laos e Cambogia – anche le operazioni militari in Ucraina vengono accompagnate da campagne di disinformazione mediatica, da parte dei maggiori media tedeschi.

–        C’è in Germania una forte opposizione contro la campagna di disinformazione dei maggiori media tedeschi, opposizione che causa una temporanea chiusura dei commenti sui siti internet delle tv statali, a causa di “sovraccarico”.

–        La continua emissione di notiziari che risultano ogni volta errati riflette una crisi di legittimazione politica. La stampa filo-governativa non riesce a convincere la maggioranza del pubblico.

Tre le fasi della battaglia mediatica.

–        1. la prima serve alla preparazione ed attuazione delle operazioni di aggressione. L’informazione viene assegnata a corrispondenti fidati, legati ai militari o alla politica.

–        2. quando ormai l’obiettivo delle operazioni è a portata si allarga l’ambito delle informazioni, i collaboratori più radicali lasciano il posto ad altri più liberali, all’opera di sobillazione del pubblico si sostituisce una di tranquillizzazione e si coinvolgono anche i critici, sono benvenuti i suggerimenti per carenze, errori e possibili miglioramenti delle operazioni ancora in corso.

–        3. alla fine delle operazioni, o al loro rinvio per difficoltà non prevedibili, inizia la rielaborazione mediale, a volte con reportage sconcertanti; in questa fase si tratta di integrare la società civile, può (e deve) essere dato spazio ai suoi dubbi di tipo pacifista o accuse politiche, prima di dare inizio ad un’altra operazione.

–        Un esempio di questa opera di inclusione mediale è stata la documentazione della rete WRD dopo la guerra del Kosovo, titolo “È iniziata con una menzogna”; dopo il massacro di piazza Maidan il contributo di WDR sui suoi presunti autori provenienti dai circoli putschisti di Kiev; le posizioni seguite sono quelle dei dirigenti dei media legati ai partiti filogovernativi di turno.

[R+T]

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