Iter Ravenna, lavoratori in sciopero contro i licenziamenti

Redazione di Operai Contro, altro che piano del lavoro. Con Renzi si continua a licenziare. Una protesta nazionale per salvare 200 posti di lavoro. Partirà da Lugo, in provincia diRavenna, ma coinvolgerà anche il resto dell’Italia, da Palermo a Milano, la giornata di sciopero indetta il 29 aprile dai dipendenti del colosso cooperativo Iter che, per far fronte a una grave situazione di difficoltà economica generata dalla crisi del settore costruzioni, “ha presentato unprogetto industriale  che metterà a rischio il futuro di 200 lavoratori, sui 256 attualmente impiegati”. Che l’azienda, realtà storica della provincia di Ravenna, navigasse in cattive acque, spiegano i rappresentando dei lavoratori Iter, […]
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Redazione di Operai Contro,

altro che piano del lavoro. Con Renzi si continua a licenziare.

Una protesta nazionale per salvare 200 posti di lavoro. Partirà da Lugo, in provincia diRavenna, ma coinvolgerà anche il resto dell’Italia, da Palermo a Milano, la giornata di sciopero indetta il 29 aprile dai dipendenti del colosso cooperativo Iter che, per far fronte a una grave situazione di difficoltà economica generata dalla crisi del settore costruzioni, “ha presentato unprogetto industriale  che metterà a rischio il futuro di 200 lavoratori, sui 256 attualmente impiegati”.

Che l’azienda, realtà storica della provincia di Ravenna, navigasse in cattive acque, spiegano i rappresentando dei lavoratori Iter, “non è una novità. L’intero settore da anni soffre una grave recessione. Tuttavia il territorio non può permettersi di perdere una realtà lavorativa di queste dimensioni, e di veder svanire, al contempo, centinaia di posti di lavoro. Le istituzioni devono intervenire”. I guai della Iter risalgono già al 2010. Dopo un primo tentativo di piano di rilancio presentato nel 2011, in concomitanza di un periodo di forte crisi, nel 2012 si era tentata la via del salvataggio, attraverso un accordo sottoscritto con alcuni istituti di credito che prevedeva la partecipazione delle banche alla ristrutturazione dell’indebitamento finanziario maturato dalla società, sulla base di un progetto industriale quadriennale, dal 2012 al 2016. Tuttavia, quell’intervento non è bastato. In appena 4 anni, Iter ha perso commesse, ridotto i volumi di produzione, i dipendenti della cooperativa sono passati da circa 480 unità a 256,

I sindacalisti hanno sempre appoggiato le scelte dalla ITER, ma ora scade anche la cassa integrazione

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