Crisi: allarme fallimenti, 3.600 in 3 mesi, +22%

Redazione di Operai Contro, il gangster Renzi cinguetta: Gazie a me la crisi è finita. Un buon numero di giornalisti leccaculo dei giornali e della TV, non perdono occasione per rilanciare il cinguettio del gangster. La Vanna Marchi del governo dei padroni continua a truffare Intanto i licenziamenti e la cassa integrazione aumentano Intanto i dfisoccupati aumentano Intanto la miseria cresce. Se guardiamo i dati si evidenzia la truffa. Più di 3.600 fallimenti nei primi tre mesi del 2014; circa 40 al giorno, quasi due all’ora: sono i dati di Unioncamere sulle imprese fallite nel primo trimestre 2014, il […]
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Redazione di Operai Contro,

il gangster Renzi cinguetta: Gazie a me la crisi è finita.

Un buon numero di giornalisti leccaculo dei giornali e della TV, non perdono occasione per rilanciare il cinguettio del gangster.

La Vanna Marchi del governo dei padroni continua a truffare

Intanto i licenziamenti e la cassa integrazione aumentano

Intanto i dfisoccupati aumentano

Intanto la miseria cresce.

Se guardiamo i dati si evidenzia la truffa.

Più di 3.600 fallimenti nei primi tre mesi del 2014; circa 40 al giorno, quasi due all’ora: sono i dati di Unioncamere sulle imprese fallite nel primo trimestre 2014, il 22% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Salgono anche le procedure di concordato, 577 (+34,7%). L’ aumento riguarda sia le società di capitali (+22,6%), che le società di persone (+23,5%) e le imprese individuali (+25%).Tra le regioni gli aumenti più consistenti in Abruzzo, Liguria, Puglia, Umbria e Marche.

Una procedura fallimentare su 4, aperta tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio (+ 24% rispetto allo stesso periodo del 2013). In crescita anche i fallimenti nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5% in più dell’anno precedente. Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1% corrispondenti a 771 nuove procedure avviate.

    Dal punto di vista geografico, l’aumento dei default riguarda tutte le aree del Paese: in misura maggiore, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest (+22,8%), nel Centro (+23,0%) e nel Mezzogiorno (+27,8%); sotto la media nel solo Nord-Est (+12,5). Il dettaglio dei dati regionali ci consegna la Lombardia, in termini assoluti, come la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita a distanza da Lazio (364) e Toscana (293). Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata (-17,6%), il Molise (-9,1%) e la Calabria (-2,4%).

Operai quando decideremo di tappare la bocca a Renzi ?

Un operaio di Milano

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