Renzi, ‘viva l’Italia libera’

Redazione di Operai Contro, Sono 69 anni che ogni 25 Aprile ci vogliono trascinare in piazza a gridare “VIVA L’ITALIA LIBERA” Libera da chi? Dai nazisti, dai fascisti, non certo dai padroni. Nazismo e Fascismo era la forma politica del potere della borghesia. Dopo il 25 Aprile i fascisti si tolsero la camicia nera e diventarano DC e PCI Gli operai che avevano scioperato e combattuto contro i fascisti e forse avevano sperato di farla finita con i padroni, si ritrovarono a prendere manganellate e fucilate dalla celere. Mi fanno ridere quando vecchi e nuovi invocano la difesa della […]
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Redazione di Operai Contro,

Sono 69 anni che ogni 25 Aprile ci vogliono trascinare in piazza a gridare “VIVA L’ITALIA LIBERA”

Libera da chi? Dai nazisti, dai fascisti, non certo dai padroni.

Nazismo e Fascismo era la forma politica del potere della borghesia.

Dopo il 25 Aprile i fascisti si tolsero la camicia nera e diventarano DC e PCI

Gli operai che avevano scioperato e combattuto contro i fascisti e forse avevano sperato di farla finita con i padroni, si ritrovarono a prendere manganellate e fucilate dalla celere.

Mi fanno ridere quando vecchi e nuovi invocano la difesa della costituzione nata dalla resistenza.

 Nel suo discorso in occasione del 25 aprile il Capo dello Stato ha sottolineato che i valori della Resistenza sono incancellabili, al di là di ogni retorica.

 “La Resistenza – ha detto Napolitano – l’impegno per riconquistare all’Italia libertà e indipendenza fu un grande moto civile ed ideale, ma soprattutto fu un popolo in armi, una mobilitazione coraggiosa di cittadini giovani e giovanissimi che si ribellavano allo straniero”.

Non poteva mancare un passaggio di Napolitano  sulla spending review che riguarderà anche il comparto della Difesa: le Forze Armate vanno razionalizzate e riformate per “soddisfare esigenze di rigore”, ma sul capitolo delle spese per la Difesa non bisogna “indulgere a decisioni sommarie che possono riflettere incomprensioni di fondo” e alimentare “vecchie e nuove pulsioni antimilitariste”. E un pensiero va ai due Marò: “Onore ai Marò ingiustamente trattenuti lontano dalle loro famiglie e dalla patria”.

“Viva l’Italia libera”: è quanto ha scritto il premier Matteo Renzi in un tweet nella ricorrenza del 69/o anniversario della Liberazione. “Un grazie – aggiunge Renzi – ai ribelli di allora.

Operai  spero che un giorno sapremo liberarci dai padroni e dai loro gangster

Un giovane operaio di Milano

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2 Comments

  1. Volantino che abbiamo distribuito nella giornata del 25 aprile a Pavia:

    Oggi, 69° anniversario della Liberazione dell’Italia dalla barbarie nazifascista, si celebra una commemorazione come al solito all’interno di un percorso pieno di contraddizioni: dopo la cacciata del generale Magnani (quello per cui la diversità etnico-culturale si riduce a “fauna umana”) grazie alla decisiva pressione della sezione ANPI Onorina Brambilla Pesce di Pavia, la quale risponde agli organismi provinciali, il comitato cittadino ha deciso di accettare un esponente dell’associazione alpini.

    Tolto l’ottimo lavoro dell’associazione cittadina, ci lasciano perplessi gli appelli di chi inneggia all’unità ad ogni costo delle cosiddette forze democratiche e alle larghe intese. Ennesimo, e crediamo che non sia l’ultimo, colpo di austerità viene dal governo Renzi con il JOBS ACT: non un attacco diretto bensì un cosciente proseguimento del già devastante percorso ventennale di distruzione del welfare!

    A proposito di “unità” ricordiamo che durante la dittatura fascista il Fronte antagonista si manifestò per necessità nelle contingenze di guerra: citando il Compagno Secchia “L’unità senza l’azione sarebbe stata il tradimento della Resistenza e dell’insurrezione (…) Non dimenticammo mai che l’unità della classe operaia, dei lavoratori, di tutte le forze democratiche si realizza nella lotta”.

    Mai, se non in sparute quanto eccezionali fattispecie locali, le celebrazioni per la Festa della Liberazione hanno individuato come punto focale la strenua e quotidiana lotta rivoluzionaria e di massa, anche in armi, di lavoratrici e lavoratori contro l’oppressore. Valgano come esemplificative le parole dell’allora operaio FIAT a Mirafiori, Egidio Sulotto, a commento della difesa armata dello stabilimento: “Noi la fabbrica la sentivamo nostra”.

    In continuità con le partigiane ed i partigiani e con i precedenti 25 aprile che hanno caratterizzato Pavia negli ultimi anni, quest’anno prendiamo posizione e stiamo da una parte sola: quella degli sfruttati del lavoro salariato.

    In forza di tutto ciò ci presentiamo con un distinto spezzone all’interno del corteo insieme ai 25 lavoratori licenziati presso i magazzini Carrefour di Pieve Emanuele a causa della criminale intesa tra committenza (CARREFOUR) e collaborazionismo compiacente del sistema delle cooperative (CONSORZIO GECO).

    I lavoratori del S.I. COBAS senza distinzioni si presentano in un percorso comune a singole persone ed al Sindacato di Base Pavia, uniti dalla parola d’ordine SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!

    Questa soggettività e tante altre accomunate da presupposti ed obiettivi di lotta comuni stanno prendendo parte ad un progetto sempre più ampio, articolato, di analisi e di conflitto materiale.

    Lanciamo dunque degli appuntamenti irrinunciabili:

    – CENE SOCIALI:

    VENERDÌ 2 MAGGIO presso il Circolo ARCI Via d’Acqua in Viale Bligny 83, accompagnati da canti di lotta;

    SABATO 10 MAGGIO presso il Sindacato di Base Pavia, Viale Indipendenza 42

    -1 MAGGIO a Bologna, insieme al S.I. COBAS e alle altre realtà conflittuali ed anticapitaliste.

    PS: Per le cene sono gradite PRENOTAZIONI, pagina facebook: https://www.facebook.com/boicottcarrefour

  2. luigi

    L’articolo ” Renzi viva l’Italia libera”
    poneva alcune domande.
    Sono 69 anni che ogni 25 Aprile ci vogliono trascinare in piazza a gridare “VIVA L’ITALIA LIBERA”

    Libera da chi? Dai nazisti, dai fascisti, non certo dai padroni.

    Nazismo e Fascismo era la forma politica del potere della borghesia.

    Dopo il 25 Aprile i fascisti si tolsero la camicia nera e diventarano DC e PCI

    Gli operai che avevano scioperato e combattuto contro i fascisti e forse avevano sperato di farla finita con i padroni, si ritrovarono a prendere manganellate e fucilate dalla celere.

    Mi fanno ridere quando vecchi e nuovi invocano la difesa della costituzione nata dalla resistenza.

    Apprezzo gli iscritti all’Anpi di essere dalla parte “degli sfruttati del lavoro salariato”

    Proprio per questo è ora di smetterla con l’inneggiare ogni anno al 25 Aprile.

    Vinsero i borghesi contro i nazisti e fascisti.

    Perserò gli operai perchè non avevano il loro partito.

    Perserò gli operai che non mandarono al demonio Togliatti, Secchia e tutti gli altri borghesi che dirigevano il PCI.

    Gli operai devono costruire il loro partito e non perdere tempo con le celebrazioni del 25 Aprile