IL CUORE SPEZZATO DELLA FIAT A MELFI

di FRANCESCO RUSSO  MELFI (POTENZA) – Dopo il video degli operai dello stabilimento di Melfi della Sata che ballano felici e sorridenti sulle note di «Happy», il noto tormentone di Pharrell Williams, ecco una nuova iniziativa di marketing della Fiat-Chrysler Automobilies, che subito ha scatenato qualche polemica. L’azienda, infatti, ha fatto trovare completamente ricoperte dal cellophane, alcune auto con altri marchi, appartenenti ai propri dipendenti e parcheggiate davanti al piazzale della fabbrica di Melfi. La campagna di marketing sarà ripetuta a Pomigliano: sulle vetture, il disegno di un cuore spezzato con la scritta «Vederti con un’altra ci ha spezzato […]
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di FRANCESCO RUSSO 

MELFI (POTENZA) – Dopo il video degli operai dello stabilimento di Melfi della Sata che ballano felici e sorridenti sulle note di «Happy», il noto tormentone di Pharrell Williams, ecco una nuova iniziativa di marketing della Fiat-Chrysler Automobilies, che subito ha scatenato qualche polemica.

L’azienda, infatti, ha fatto trovare completamente ricoperte dal cellophane, alcune auto con altri marchi, appartenenti ai propri dipendenti e parcheggiate davanti al piazzale della fabbrica di Melfi. La campagna di marketing sarà ripetuta a Pomigliano: sulle vetture, il disegno di un cuore spezzato con la scritta «Vederti con un’altra ci ha spezzato il cuore… Ma nonostante ciò continuiamo a pensare a te» e l’offerta di uno sconto del 26 per cento su una nuova auto del gruppo.

…………………………………………L’amministratore delegato ha spezzato il cuore anche a circa 86mila dipendenti, quando sul rinnovo contrattuale risponde che non ci sono i soldi e poi eroga a circa 10mila capi e quadri un aumento dai 500 ai 2000 euro» .

«Il problema – interviene Michele De Palma, coordinatore Fiat della Fiom – è che sono i lavoratori ad avere il cuore spezzato per la cassa integrazione. Anziché spendere soldi per campagne pubblicitarie improbabili, la Fiat dovrebbe investire per aumentare i salari e ridurre i carichi di lavoro. Gli operai – sottolinea – non hanno abbastanza soldi per comprare auto nuove e quindi le vetture che si vedono nei parcheggi sono vecchie.

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