ASSEMBLEA NAZIONALE FIOM: QUALE DEMOCRAZIA ?

Redazione di Operai Contro, vi invio l’intervento che dovevo fare all’assemblea nazionale della FIOM del 21/03/2014 a Roma con 2000 delegati e delegate e per vari motivi non sono riuscito a farlo. Spero che il vostro giornale lo pubblichi AGHRABI MUSTAPHA Sono un operaio della Marcegaglia, addetto alle macchine di produzione lavoro da anni e sono delegato della Fiom. Faccio questa premessa perché per me contano ancora le condizioni materiali nella determinazione delle idee e delle posizioni di ognuno. Sono un operaio e parlo da operaio: 1- Il maggior sindacato degli operai in Italianon può e non deve affrontare […]
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Redazione di Operai Contro,

vi invio l’intervento che dovevo fare all’assemblea nazionale della FIOM del 21/03/2014 a Roma con 2000 delegati e delegate e per vari motivi non sono riuscito a farlo.

Spero che il vostro giornale lo pubblichi

AGHRABI MUSTAPHA

Sono un operaio della Marcegaglia, addetto alle macchine di produzione lavoro da anni e
sono delegato della Fiom. Faccio questa premessa perché per me contano ancora le condizioni
materiali nella determinazione delle idee e delle posizioni di ognuno. Sono un operaio e parlo da
operaio:

1- Il maggior sindacato degli operai in Italianon può e non deve affrontare gli effetti della crisi economica accettando l’idea che questa crisi è piovuta dal cielo, che le responsabilità sono da ricercare nella finanza internazionale, nel mercato globale: tutte storie per salvare i nostri industriali, gli stessi che ci hanno tirato il collo, che hanno accumulato ricchezze, fatto fortuna con i banchieri e che oggi ci dicono di essere sulla stessa barca. Non è così i primi responsabili della crisi ce li abbiamo di fronte tutti i giorni,in ogni trattativa, e a loro bisogna chiedere il conto per primi.
2- Nel momento in cui si accetta la sottomissione culturale di pensare di essere sulla stessa
barca rimane solo la strada di favorire la ripresa degli affari dei padroni: allora tutti a spingere
per accettare flessibilità, riduzione di salari, aiuti statali per loro e le loro imprese. Il gruppo
dirigente sindacale si è già spinto troppo su questa strada e non ha retto sulla difesa degli
interessi di chi lavora veramente. Oggi siamo di fronte a un governo di ciarlatani che continua
con la solita minestra di Berlusconi e Sacconi: si creano posti di lavoro rendendo più facili i
licenziamenti, si immettono più giovani nella produzione se il padrone può usarli come pezze da
piedi ,per tre anni, a suo piacimento. Se qualcuno viene assunto oggi col contratto a termine nel
2019 sarà ancora in prova da qualche parte. Ogni volta è la stessa storia, stare a guardare, dare
cambiali in bianco, opporsi a parole. Cosa si aspetta ad attaccare Renzi ed il suo piano del
lavoro, abbiamo ancora bisogno di verifiche? Oppure abbiamo deciso di vendere la flessibilità
delle nuove generazioni in cambio di 30 denari……….

In allegato l’intero intervento  Assemblea di ROMA

http://www.youtube.com/watch?v=74XxVEeyLgc ( LINK STREAMING CONFERENZA)

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