CRIMEA: I BORGHESI PREPARANO LA TERZA GUERRA MONDIALE

Redazione di Operai Contro, La Crimea ora fa parte della Russia e i militari russi si sono stabiliti in tutta la Crimea I borghesi occidentali stavano zitti e stringevano le mani insaguinate di Putin quando massacrava il popolo Ceceno Gli Stati Uniti  si dicono pronti a intraprendere nuove azioni se continueranno le provocazioni russe, tanto che il vicepresidente americano Joe Biden in una conferenza stampa con la presidente della Lituania dice: “Potremmo inviare delletruppe nei Paesi baltici per rassicurare le ex repubbliche sovietiche, preoccupate dall’annessione della Crimea”. Interventi per “tranquillizzare”, mentre il presidente Obama esclude un intervento militare in Ucraina. La guerra tra le […]
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Redazione di Operai Contro,

La Crimea ora fa parte della Russia e i militari russi si sono stabiliti in tutta la Crimea

I borghesi occidentali stavano zitti e stringevano le mani insaguinate di Putin quando massacrava il popolo Ceceno

Gli Stati Uniti  si dicono pronti a intraprendere nuove azioni se continueranno le provocazioni russe, tanto che il vicepresidente americano Joe Biden in una conferenza stampa con la presidente della Lituania dice: “Potremmo inviare delletruppe nei Paesi baltici per rassicurare le ex repubbliche sovietiche, preoccupate dall’annessione della Crimea”.

Interventi per “tranquillizzare”, mentre il presidente Obama esclude un intervento militare in Ucraina. La guerra tra le due superpotenze si consuma tutta a suon di parole e dichiarazioni dei gangster, mentre sullo sfondo le basi militari ucraine capitolano una a una, e i soldati russi le conquistano senza sparare un colpo.

Kiev, è chiaramente incapace di far fronte militarmente all’avanzata russa, si appella all’Onu, a cui chiede di “demilitarizzare” la Penisola che ha scelto Mosca. E, come ha dichiarato una fonte ufficiale, ha disposto un piano per far evacuare dalla Crimea i propri militari e le loro famiglie. Tensione altissima, dunque, dopo che domenica la regione autonoma ha votato sì all’annessione alla Federazione russa. Stamani il ‘Blitzkrieg’ russo non si è fatto attendere: sono state occupate quasi tutte le basi nella regione di Sebastopoli, quelle di Ievpatoria, Novoozerne, e altri luoghi fino a ieri sconosciuti al mondo.

I miliziani o le forze speciali fanno irruzione con i mezzi blindati, o con un camion. Sfondano il cancello. Trattano la resa, l’ammaina bandiera e la consegna delle armi.

Gli ucraini si tolgono le divise, oppure indossano quelle della Flotta russa del Mar Nero. Kiev ieri ha ordinato ai suoi residui fedelissimi di “sparare a vista” contro chiunque tenti di entrare nelle basi. In questa situazione, l’Ucraina ha annunciato di voler abbandonare la Comunità degli Stati indipendenti (Csi) nata dalle ceneri dell’Urss (già lasciata dalla Georgia dopo la guerra con Mosca nel 2008). E ha chiesto all’Onu di dichiarare la Crimea zona demilitarizzata, proprio alla vigilia della missione di Ban Ki-moon a Mosca, dove presumibilmente incontrerà Vladimir Putin. E la Crimea non sta a guardare: il premier Serghiei Aksionov ha ordinato di chiudere la porta in faccia al vicepremier e al ministro della Difesa ucraina. “Non sono i benvenuti, nessuno li farà entrare e li rimanderemo da dove vengono”, ha tuonato.

I gangster russi e occidentali si minacciano e preparano il massacro della gioventù di tutto il mondo.

Contro la guerra dei padroni, guerra ai padroni

Un operaio di Milano

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