Fosso Cauzza: una montagna di rifiuti In arrivo 1000 tonnellate di rifiuti al giorno

Comunicato Stampa Il problema della smisurata e ingombrante  produzione di rifiuti, civili, industriali ed edili è generalmente associata alle società “avanzate”,  a capitalismo maturo, l’Italia è una di queste . Data la peculiarità del nostro paese, tuttavia,  la dismissione, il riciclaggio ed il compostaggio dei rifiuti hanno assunto risvolti particolari portando alla devastazione, spesso irreversibile , di intere aree agricole e residenziali  del territorio nazionale e al conseguente arricchimento sia della componente criminale che di quella “legale” legata al traffico dei rifiuti pericolosi e non. Dalla devastazione negli anni ’90 della Terra dei fuochi  in Campania (14milioni di tonnellate […]
Condividi:

Comunicato Stampa

Il problema della smisurata e ingombrante  produzione di rifiuti, civili, industriali ed edili è generalmente associata alle società “avanzate”,  a capitalismo maturo, l’Italia è una di queste .

Data la peculiarità del nostro paese, tuttavia,  la dismissione, il riciclaggio ed il compostaggio dei rifiuti hanno assunto risvolti particolari portando alla devastazione, spesso irreversibile , di intere aree agricole e residenziali  del territorio nazionale e al conseguente arricchimento sia della componente criminale che di quella “legale” legata al traffico dei rifiuti pericolosi e non.

Dalla devastazione negli anni ’90 della Terra dei fuochi  in Campania (14milioni di tonnellate di rifiuti tossici industriali sotterrati ,  secondo R. Saviano,)  alle navi imbottite di rifiuti tossici affondate al largo della Calabria e della Liguria per arrivare all’uranio impoverito al largo della Sardegna e nel mare adriatico cimitero di bombe inesplose destinate alla Serbia.

Questo traffico ha procurato  miliardi di euro di profitti alle componenti coinvolte; camorristi, industriali e politici. dei partiti di destra e di sinistra

Mentre alcuni dei camorristi sono in galera il resto della filiera è rimasto nell’ombra impunito.

Chi era al ministero dell’interno in quel periodo? Chi erano i presidenti della regione Campania? Quali sono i padroni, italiani ed europei, che hanno conferito alla camorra i rifiuti tossici da sotterrare risparmiando miliardi di euro?

Domande che attendono ancora una risposta!

La situazione della gestione dei rifiuti nel Lazio non sembra cambiare granché, i recenti arresti all’inceneritore di Colleferro –Roma (disposizione illegale dietro  pagamento di rifiuti tossici come combustibile da rifiuti/Cdr), l’incriminazione del responsabile della discarica di Malagrotta Cerroni e gli inquietanti fatti che circondano la vicenda, non sono che la punta di un  enorme iceberg  di interessi criminali diffusi legati all’industria dei rifiuti..

Queste vicende non interessano, comunque solo le zone controllate dalla criminalità organizzata oppure le aree industriali come Colleferro, anche i piccoli centri rurali stanno diventando obbiettivo di interessi poco chiari sempre legati alla gestione dei rifiuti civili, industriali ed edili.

Nei piccoli comuni dell’area prenestina , dei Castelli Romani e dei Monti Lepini è un continuo “fiorire” di progetti legati ai rifiuti: impianti di biomasse, Biogas, termovalorizzatori, discariche di vario tipo.

Progetti il cui iter è quasi sempre “secretato,”  , in altre parole le decisioni amministrative che portano al loro insediamento  vengono prese sempre tenendone  all’oscuro la popolazione locale.

La discarica di materiali inerti di Fosso Cauzza nel comune di Genazzano(Roma)  da questo punto di vista non fa eccezione. Il sito si trova al confine tra tre comuni: Cave, Genazzano e Valmontone cioè in una zona da sempre a vocazione agricola.

Il sindaco e la giunta di Genazzano prima di venire eletti fecero una campagna elettorale basata sulla partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardavano, i partiti a cui  fanno riferimento si sono sempre riempiti la bocca di trasparenza e democrazia orizzontale. Un m are di parole dimenticate il giorno dopo le elezioni.

 

La giunta comunale  di Genazzano ha proceduto al cambio di destinazione d’uso, da agricolo ad industriale  dell’area interessata. Perché?

Ad oggi, fuori dalla discarica non esistono cartelli o tabelle (DIA, tipo di lavorazione, nome della società, direttore dei lavori ecc) affisse all’entrata del sito o lungo la recinzione. La società sta  aprendo una nuova strada parallela alla Provinciale  60 A  per accedere alla discarica, senza che nessun cartello (direttore dei lavori,ditta appaltatrice, responsabile sicurezza, numero di licenza ecc) fosse pubblicamente come di solito esposto. Questa procedura è legale?

Chi ha concesso e perché la licenza di una nuova strada?

I materiali inerti lavorati a Fosso Cauzza sono principalmente materiali di risulta edile, da dove vengono conferiti?

La discarica avrà una capacita lavorativa di 250.000 tonnellate annuali ,1000 tonnellate al giorno per 250 giorni  (fonte Regione  prot. N. 308744 luglio 2011) considerando questi numeri la giustificazione che la discarica processerebbe  i materiali di risulta delle ditte edili genazzanensi  appare semplicemente ridicola.

Quanti saranno  al giorno gli automezzi in entrata ed in uscita dalla discarica?

Quale impatto ambientale avrà un simile traffico sui residenti e sull’economia agricola dei paesi interessati?

Quale è il reale motivo per cui la Giunta del comune di Genazzano ha fatto insediare nel territorio comunale questa enorme  discarica?

Il profitto privato di pochi individui, come abbiamo visto in Campania, a Colleferro e nella discarica romana di Malagrotta, è incompatibile con la salute pubblica e  con gli interessi della maggioranza della popolazione.

Quale organismo di controllo indipendente garantirà che nella discarica non vengano frantumati anche materiali inerti altamente pericolosi per gli esseri umani, gli animali e l’ambiente,che dovrebbero essere invece conferiti come rifiuti speciali ad un costo diverso?

Invitiamo le amministrazioni  dei paesi coinvolti, a vigilare su ciò che sta avvenendo a Fosso Cauzza,facciamo appello ai cittadini di Genazzano, Cave e Valmontone affinché si mobilitino per difendere la salute pubblica A dicembre  2013,abbiamo protocollato una richiesta al Sindaco di Genazzano  per un  incontro conoscitivo  sulla discarica di Fosso Cauzza. Ad oggi nessuna risposta Perché la giunta non ha voluto incontrare i cittadini preoccupati per la salute pubblica?

Invitiamo il sindaco e la giunta genazzanense ad avere un comportamento trasparente e democratico organizzando quanto prima  una pubblica assemblea.

 

Comitato Rifiuti zero – Genazzano

Presidio territoriale prenestino (Terraterra  Lazio Sud Orientale)

[email protected]

22 Febbraio 2014

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.