THYSSENKRUPP: LA SCORIA INFINITA…

Come volevasi dimostrare, l’inquinamento industriale che si sta denunciando in questi giorni a Terni è ciò che è già successo a Torino, dove sulle scorie delle ex Fiat Ferriere sorgono centri commerciali, negozi e decine di caseggiati in cui vivono migliaia di persone, costrette a convivere con il gravissimo rischio alla salute che ciò comporta. La zona infatti è piena di tonnellate di materiali pericolosi e sostanze nocive, tra cui il cromo esavalente, un metallo utilizzato in siderurgia per la sua azione anti ruggine, dalle proprietà cancerogene e mutagene (modifica il DNA) di cui sono già noti e documentati gli sversamenti nel […]
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Come volevasi dimostrare, l’inquinamento industriale che si sta denunciando in questi giorni a Terni è ciò che è già successo a Torino, dove sulle scorie delle ex Fiat Ferriere sorgono centri commerciali, negozi e decine di caseggiati in cui vivono migliaia di persone, costrette a convivere con il gravissimo rischio alla salute che ciò comporta. La zona infatti è piena di tonnellate di materiali pericolosi e sostanze nocive, tra cui il cromo esavalente, un metallo utilizzato in siderurgia per la sua azione anti ruggine, dalle proprietà cancerogene e mutagene (modifica il DNA) di cui sono già noti e documentati gli sversamenti nel fiume Dora da parte della ThyssenKrupp (http://www.youtube.com/watch?v=5d3xXn58LbU). Ne ha parlato anche il quotidiano La Stampa nell’art. “Palazzi costruiti su scorie e veleni” di Alessandro Mondo del 25/05/2008 (in allegato). Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai cittadini ternani, ai lavoratori della ThyssenKrupp e alle loro famiglie. Non si può barattare la salute con il ricatto occupazionale: la ThyssenKrupp ha tutti gli strumenti e le risorse (economiche e materiali) per mettere in sicurezza l’area, ma non ha alcun interesse a farlo! L’unica soluzione è che i cittadini ternani si organizzino per costringere la multinazionale tedesca a bonificare l’area prima che questa, come ha fatto a Torino, delocalizzi le produzioni (come fa presagire la poco trasparente operazione di riacquisizione, da parte del colosso tedesco, della Inoxum, dopo la finta vendita ai finlandesi di Outokumpu) lasciando come “regali”alla collettività esuberi e veleni.
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