SCIOPERICCHIO

Redazione di Operai Contro, L’ennesimo sciopericchio per sussurrare al governo amico qualche euro in più da dare ai “fortunelli” al lavoro fino a settant’anni e con sempre meno diritti. Quattro ore di sciopero possono bastare a chi guarda il disastro sociale dalle finestre dei centri studi e di statistica, facendo sindacato a suon di dichiarazioni mediatiche improntate al più ragionevole buon senso, e manifestando giusto per far prendere aria alle proprie bandierine. Di fronte a milioni di disoccupati consegnati al welfare di famiglia, alla Caritas o costretti a emigrare; al livello più alto di povertà assoluta mai registrato dal […]
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Redazione di Operai Contro,

L’ennesimo sciopericchio per sussurrare al governo amico qualche euro in più da dare ai “fortunelli” al lavoro fino a settant’anni e con sempre meno diritti. Quattro ore di sciopero possono bastare a chi guarda il disastro sociale dalle finestre dei centri studi e di statistica, facendo sindacato a suon di dichiarazioni mediatiche improntate al più ragionevole buon senso, e manifestando giusto per far prendere aria alle proprie bandierine.

Di fronte a milioni di disoccupati consegnati al welfare di famiglia, alla Caritas o costretti a emigrare; al livello più alto di povertà assoluta mai registrato dal 2005 a oggi in cui sono sprofondate 4.814.000 persone (8% della popolazione), questi sussurrano quattro ore di sciopero.

Di fronte alla drammaticità delle condizioni sociali che la crisi capitalista scarica sui lavoratori e all’inarrestabile impoverimento del lavoro a favore del capitale, questi sindacati continuano a vendere la droga scaduta del “piuttosto che niente è meglio piuttosto”, con cui hanno fiancheggiato lo spostamento del 15% della ricchezza da salari e pensioni verso profitti e rendite; la droga con cui in questi anni hanno narcotizzato il conflitto sociale, per compiacere i propri azionisti di riferimento al governo; difendere i propri interessi nei vari enti e ambiti istituzionali, a garanzia della propria sopravvivenza di casta. E intanto la disoccupazione complessiva è salita al 12,2%, cresciuta dell’1,5% nell’ultimo anno; e la disoccupazione giovanile oltrepassa il 40%, tasso mai così alto dal 1977, con un più 5,5% sempre nell’ultimo anno.

Quando, come affermava nel 2006 W. Buffet, terzo uomo più ricco al mondo: La lotta di classe esiste, ma è la mia classe, la classe ricca a farla. E la stiamo vincendo!”.

Quando siamo 22esimi nella classifica dei salari, di poco sopra la Grecia. Quando l’85% del gettito fiscale proviene da salari e pensioni.

Quando il patrimonio delle famiglie straricche è di circa 2,3milioni di euro, mentre quello del 50% più povero meno di 70mila euro, finisce il tempo delle processioni , dei fischietti, della musica e dei palloncini, viene il tempo della rivolta.

Basta con il sindacato che sussurra ai padroni e loro governi

UNITA’ AUTODETERMINAZIONE INDIPENDENZA DEI LAVORATORI

Opera..i/e- Scala

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