LA TALPA IN AZIONE

Redazione di Operai Contro, Una grande manifestazione organizzata dai movimenti e dagli amministratori, aperta a tutta Italia. Per dire «no» a un’opera «inutile e costosa», per la «libertà di espressione» e «la verità». E per dire che «il movimento No Tav non si ferma, ma rilancia». Sulla base di questi concetti, che sono diventati slogan nei manifesti, in Val di Susa si prepara il corteo che il prossimo 16 novembre marcerà attraverso Susa. «Una bufala mediatica – dicono i promotori dell’iniziativa parlando della presentazione alla stampa della grande fresa che scaverà sette chilometri di tunnel, avvenuta martedì -. Hanno attaccato la batteria […]
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Redazione di Operai Contro,

Una grande manifestazione organizzata dai movimenti e dagli amministratori, aperta a tutta Italia. Per dire «no» a un’opera «inutile e costosa», per la «libertà di espressione» e «la verità». E per dire che «il movimento No Tav non si ferma, ma rilancia». Sulla base di questi concetti, che sono diventati slogan nei manifesti, in Val di Susa si prepara il corteo che il prossimo 16 novembre marcerà attraverso Susa. «Una bufala mediatica – dicono i promotori dell’iniziativa parlando della presentazione alla stampa della grande fresa che scaverà sette chilometri di tunnel, avvenuta martedì -. Hanno attaccato la batteria alla talpa per farle fare un giro».

IL PRESIDIO – Francesco Richetto, uno dei rappresentanti del movimento No Tav, non crede al fatto che la macchina inizierà a scavare realmente il tunnel della Maddalena. E non ci credono i No Tav della Val di Susa, che si sono radunati al presidio di Susa per fare il punto della situazione. In vista della protesta di sabato. «Quella di martedì – spiega Doriana Tassotti del Comitato No Tav di Susa – è stata solo un’operazione di propaganda. La talpa non si è mai mossa e ci risulta che non ci sia alimentazione elettrica sufficiente per farla muovere. Forse inizierà tra qualche mese. In ogni caso si tratta solo di un tunnel geognostico, che dovrebbe servire a conoscere il territorio per capire se un’opera si può fare, oppure se è dannosa per l’ambiente. Programmare già un tunnel di base prima che il tunnel geognostico sia finito, ed è quel che sta avvenendo, è un atto criminale».

PROPAGANDA – La «propaganda», secondo Rino Marceca, vicesindaco di Avigliana, sarebbe stata messa in scena – davanti ad amministratori francesi e italiani – «per raccontare la solita storia prima del 20 novembre», giorno in cui si terrà il vertice Italia-Francia a Roma. «D’altronde – denuncia Marceca – sono vent’anni che ci dicono che la Tav si fa, e i media lo scrivono». «Scuole, ospedali e territorio: qui vanno spesi i soldi» ribadisce.

MINACCE D’ESPULSIONE – A nome dei sindaci e dei consiglieri No Tav, parla Sandro Plano, presidente della Comunità montana della Val di Susa. «Il fatto che io sia stato oggetto di minacce di espulsione dal Pd – spiega – solo perché sono No Tav è sintomatico del clima che stiamo vivendo. Per questo sabato marceremo per la libertà di espressione, perché oggi esprimere le nostre opinioni è diventato un elemento turbativo». «Poi – ha aggiunto – vogliamo legalità. A differenza di alcune correnti di pensiero, la vogliamo. Ma deve essere a 360 gradi: questo vuol dire che il principio deve valere anche per gli appalti del cantiere. E vogliamo un commissario tecnico non politico». «Infine – ha rimarcato – vogliamo verità: oggi ha fatto finta di partire la talpa. Ma è piccola, non è una super talpa. Si usano sempre toni propagandistici che distorcono la realtà. La Tav è un’opera inutile. Siamo in affanno in Italia per trovare due miliardi di euro per non fare pagare l’Imu e spendiamo per un collegamento Italia-Francia che a livello ferroviario è già bene collaudato?».

«DARE SEGNALI» – Sono migliaia i manifestanti attesi a Susa il 16 novembre, da tutta Italia. «Con cortei e assemblee la lotta è andata avanti – precisa Francesco Richetto – è il momento di dare dei segnali. Per questo saremo a Roma il 20 novembre, insieme al comitato che lotta per i diritti alla casa. Non si possono sperperare venti miliardi quando in troppi sono senza casa e senza lavoro. Daremo l’assedio a quella minima parte del Paese che ferma e indebita milioni di italiani».

Un NO TAV

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