LE ASSEMBLE DI PIRRO DELLA FIOM

Redazione di Operai Contro Carissimi, sono un operaio Fiat, saldatore, “reintegrato”, ma “dispensato a casa”, in attesa di secondo processo. Un secondo processo imminente intentato da Fiat cnh (come ricorrente), in quanto condannata con processo-sentenza d’ urgenza emessa già dal gennaio 2012. Sentenza che ordinava l’immediata reintegra del sottoscritto in stabilimento con mansioni e orari equivalenti alla data del mio licenziamento, oramai avvenuto 2 anni fa’, e precisamente il 28 ottobre 2011. Questa 3° udienza, con testimoni operai, si svolgerà il 31 ottobre 2013 al  tribunale del lavoro di Modena, con Fiat ricorrente per “tenermi fuori”. Cio’ detto qualora qualche […]
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Redazione di Operai Contro

Carissimi, sono un operaio Fiat, saldatore, “reintegrato”, ma “dispensato a casa”, in attesa di secondo processo. Un secondo processo imminente intentato da Fiat cnh (come ricorrente), in quanto condannata con processo-sentenza d’ urgenza emessa già dal gennaio 2012. Sentenza che ordinava l’immediata reintegra del sottoscritto in stabilimento con mansioni e orari equivalenti alla data del mio licenziamento, oramai avvenuto 2 anni fa’, e precisamente il 28 ottobre 2011. Questa 3° udienza, con testimoni operai, si svolgerà il 31 ottobre 2013 al  tribunale del lavoro di Modena, con Fiat ricorrente per “tenermi fuori”.

Cio’ detto qualora qualche “delegato”, qualche operaio,  qualche sostenitore di questa lotta, voglia partecipare, ci sara’ un presidio sotto al tribunale di solidarieta’, a partire dalle ore 10 in via cesare costa 13 a Modena.

Stante questa necessaria premessa, mi sono preso quindi la briga, visto “il privilegio” di avere tempo “libero”, di sentire per intero in diretta l’Assemblea nazionale dei delegati Fiom in Fiat, svoltasi al Campus Einaudi di Torino nel pomeriggio di venerdi’ 25 ottobre 2013.
Assemblea dal quale si evince la forte debolezza, tra gli operai, e non solo,  formale e sostanziale, della organizzazione sindacale Fiom presso le fabbriche Fiat. Al di la’ delle vittorie pirriche* declinate e declamate in tutte le salse, del “rientro” dei delegati Fiom nelle fabbriche, a seguito del giudizio della corte costituzionale del 4 luglio 2013.
La stessa relazione iniziale ha “toccato” alcune di queste debolezze, declinandole pero’ nel semplice e consueto conteggio delle tessere “che non sono aumentate ma nemmeno crollate” ha affermato Michele di Palma ( funzionario resp. Fiom in Fiat). De Palma usa quest’ argomento per misurare l’influenza e la forza della Fiom in fabbrica, come se fossimo al mercato delle tessere, e come se in Fiat gli operai passassero la luna di miele col padrone. Come se la situazione fosse ottimale e stabile, e non disastrosa, dimenticando bellamente la caduta verticale nelle condizioni concrete di chi lavora, per gli operai. E’ la crescita madornale di espulsioni di forza-lavoro e casse integrazioni usate a piene mani “firmate” (vero) dagli altri soggetti sindacali, ma con la Fiom che propone i cds (contratti di solidarieta’), che non è per niente la cura del male, ma anzi favorisce la Fiat nella imposizione dell’aumento dello sfruttamento, non organizza certamente il conflitto tra gli operai, in quanto si da’ l’illusione di lavorare 4 o 6 ore in fabbrica per il profitto di lorsignori e non per difendere gli interessi operai, che sono bel altri. In piu’ questi “palliativi” consentono a Fiat di rimanere all’offensiva nella pressione per sfruttare di piu’ e meglio gli operai , perche’ come hanno anche detto i pochi operai intervenuti, Fiat “decide chi e’ dentro e chi e’ fuori”, ringrazia e approfitta.
A proposito degli interventi, una quindicina, nell’ordine, un certo Montanari detto mr sgabellini (dalla battuta di un operaio maserati che non capiva che lavoro facesse questo signore), all’eminente Gallino e al giurista Alleva, quasi tutti personaggi esterni o “fiancheggianti” le fabbriche,  operai ben pochi, tra i pochi si sono distinti (negativamente) un operaio  assistente”sociale” della cnh s. matteo (frazione di Modena che pero’ non e’ lo stabilimento produttivo ma la ricambistica e prototipi). Un operaio Ferrari del reparto corse (non in produzione), un operaio delegato storico della Bertone appena rientrato al lavoro da 2 settimane dopo anni di cassa. Un operaio di Brescia dell’Iveco “mosca bianca” del conflitto operaio  che ha criticato proprio l’atteggiamento dell’assistente sociale di s.matteo, forse l’unico con un rapporto almeno collettivo con qualche operaio in carne ed ossa. Poi un operaio di Pomigliano “trombato” nel salto di lista alle ultime elezioni politiche, doveva diventare senatore con Ingroia ma gli e’ andata male, non e’ stato eletto senatore a 12000 euro mensili.
Poi 2 operaie “fidelis” Fiom, di cui una del “non molleremo Irisbus” alle prese con la fabbrica chiusa e la seguente dispersione operaia, e l’altra un operaia CNH di Lecce che perlomeno ha denunciato la situazione “clientelare” in quello stabilimento, con assunzioni controllate da Fiat in connubio con un boss sindacale di un altra sigla.
Insomma era evidente che ci si imbatteva con molti rappresentanti di loro stessi negli stabilimenti, non certo con rappresentanti del conflitto operaio al padrone, o quantomeno con operai in collegamento stretto con gli operai veramente organizzati e combattivi in Fiat.  Anche questo sarebbe onesto ammetterlo, mentre  invece quasi tutti gli interventi mostravano di non averne assolutamente coscienza.
Inoltre il temine rimbalzato e usato a ripetizione e’ sempre stato quello di “lavoratori”,  si capisce benissimo  a questo punto il perche’, una copertura del loro parlar a vuoto, con tanto di eminenti professori, mr sgabellini in progress “cuore e cervello, bisogna scongelare le virtu’ dei lavoratori” affermazioni sue, che fanno la morale alla platea, già abbastanza moralizzata di per se’.
Poi assoluta assenza degli operai e/o delegati di grandi stabilimenti Fiat; da Termini imerese alla Sevel (6000 addetti),  a Melfi (5000) dalla Fma Mirafiori ecc ecc. Inoltre nessuno ha parlato del gruppo auto Fiat, che non sia del “polo del lusso”.
Per info, chi ha tempo e voglia vada a vedere, il link sovrastante con l’intera assemblea.
Per gli interessi che hanno oggi gli operai, in Fiat in particolare, un assemblea fatta, svolta, e conclusa in quel modo è assolutamente inutile.
Forse sara’ stata utile per il “morale” di alcuni delegati e funzionari dirsi che “esistono”, per altri viceversa sarà sembrata utile…cena pagata, distintivi mostrati, pacche sulla spalla tra vecchi delegati impastati con la piccola-borghesia sindacale a doppio fil di ferro.
C’e’ da interrogarsi forte come operai, se siamo cosi’ distanti e assenti in queste tribune, c’e’ qualcosa che non va’.
In questo abisso, di forze, idee, progettualita’ non si puo’ continuare a stare, la risposta deve venire tra gli operai, non certo da chi ci sottomette a queste “liturgie” eucaristiche, pardon sindacali.
Chi ha tempo magari in solidarieta’ concreta contro i licenziamenti politici di operai in Fiat, si presenti il 31 ottobre alle ore 10 in via cesare costa 13 a Modena.
UN OPERAIO FIAT.
25 OTTOBRE 2013
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