CONTINUA LA FUGA DEI PADRONI

Redazione di Operai Contro, La società Megadyne di Caponago sposta il materiale in Polonia alle prime luci dell’alba e lascia per strada 27 lavoratori. La doccia gelata è arrivata stamattina quando un operaio dell’impresa, che produce pulegge, ha visto uscire dai cancelli due tir con caricato gran parte dei prodotti contenuti in magazzino. Le tute blu con un tamtam di telefonate si sono messe di presidio davanti allo stabilimento che si affaccia sulla autostrada A4. La sede caponaghese è da un anno e mezzo che è in crisi e agli inizi del mese è scaduta la cassa integrazione ordinaria. […]
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Redazione di Operai Contro,

La società Megadyne di Caponago sposta il materiale in Polonia alle prime luci dell’alba e lascia per strada

27 lavoratori. La doccia gelata è arrivata stamattina quando un operaio dell’impresa, che produce pulegge,

ha visto uscire dai cancelli due tir con caricato gran parte dei prodotti contenuti in magazzino. Le tute blu con un tamtam di telefonate si sono messe di presidio davanti allo stabilimento che si affaccia sulla autostrada A4. La sede caponaghese è da un anno e mezzo che è in crisi e agli inizi del mese è scaduta la cassa integrazione ordinaria. L’alternativa per le maestranze a rischio licenziamento è trasferirsi nello stabile di Torino dove prosegue la produzione di cinghie. “Vorrebbe dire lavorare tutti i giorni a 180 chilometri da casa senza pullman o alloggi per noi lavoratori con un ulteriore taglio dello stipendio – ha detto il delegato Rsu – onestamente è una alternativa che a noi non va bene. Ora resteremo in presidio permanente in azienda fino a venerdì quando avremo l’incontro con la società nella sede di Confindustria a Monza, per far sentire la nostra voce”.

Diego

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