SIRIA RAPPORTI DI POTENZA

RASSEGNA STAMPA Due articoli su Asia Times, riguardante le relazioni di potenza Usa-Russia sulla questione siriana. Il primo parla di incompetenza americana e di strategia russa lungimirante, inedita alleanza con i sauditi; il secondo di utilizzo americano della Russia, temporaneo accordo con essa, e coinvolgimento americano dell’Iran, anti-russo. ——————————————————- Asia Times      130916 Gli Usa giocano a monopoli, la Russia a scacchi Spengler Tesi AT: –       La Russia di Putin elabora una strategia di potenza che tiene presente l’intero scacchiere internazionale, gli Usa di Obama hanno una visione parziale, non tengono presente l’interazione delle varie sfere di interesse. –       Il […]
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RASSEGNA STAMPA

Due articoli su Asia Times, riguardante le relazioni di potenza Usa-Russia sulla questione siriana. Il primo parla di incompetenza americana e di strategia russa lungimirante, inedita alleanza con i sauditi;

il secondo di utilizzo americano della Russia, temporaneo accordo con essa, e coinvolgimento americano dell’Iran, anti-russo.

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Asia Times      130916

Gli Usa giocano a monopoli, la Russia a scacchi

Spengler

Tesi AT:

–       La Russia di Putin elabora una strategia di potenza che tiene presente l’intero scacchiere internazionale, gli Usa di Obama hanno una visione parziale, non tengono presente l’interazione delle varie sfere di interesse.

–       Il principale obiettivo di Putin è la restaurare lo status di potenza della Russia, e a questo serve l’importanza del ruolo diplomatico da essa svolto in Siria.

–       Già nella prima settimana di agosto la Russia ha avuto un peso crescente nella regione. C’è stata una rivoluzione diplomatica senza precedenti, dopo 40 anni che ne era stata espulsa la Russia è tornata in Egitto, in alleanza tattica con i sauditi.

–       Vari i motivi per la loro collaborazione (come il controllo dei jihadisti nell’opposizione siriana) ma non sono chiare però tutte le sue implicazioni.

–       Russi e sauditi hanno comunicato la loro collaborazione per stabilizzare il nuovo governo militare egiziano, in opposizione agli Usa; la Russia ha offerto di vendere all’Egitto le armi che gli Usa non avessero voluto fornire, e i sauditi di pagarle ($15MD).

Sulla Siria:

–       la Siria non ha di per sé un reale interesse strategico per la Russia

–          La sua importanza è data dal rischio che la crisi si espanda nelle aree circostanti, più importanti strategicamente:

–       i movimenti jihadisti; movimenti nazionali: la maggiore libertà di azione dei suoi 2 milioni curdi può innescare la destabilizzazione della Turchia e di altri paesi con consistenti minoranze curde.

–       La guerra settaria tra sunniti e sciiti in corso in Siria potrebbe trasformarsi in un conflitto più grande che coinvolga Iraq e altri Stati della regione.

–       Le questioni aperte nella partita per la Russia:

–       avere influenza sul mercato del gas naturale prodotto da Israele e dagli altri paesi del Mediterraneo orientale,

–       renderli dipendenti da essa per la sicurezza del loro export energetico;

–       trasporto di gas e petrolio attraverso il Centro Asia;

–       un mercato per l’export russo di armamenti; con il nuovo caccia Sukhoi T-50 compete con gli americani F-35 e F-22;

–       i negoziati per l’energia in corso con la Cina;

–       la vulnerabilità delle forniture energetiche all’Europa, di cui è il maggior fornitore di energia  e sulla quale vuole accrescere la propria influenza,

–       la stabilità interna nei paesi confinanti o vicini, Turchia, Irak, Iran compresi;

–       aver mano libera contro i terroristi della minoranza musulmana nel Caucaso;

–       mantenere l’influenza sui suoi “vicini esteri” in Asia Centrale.

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Asia Times      130916

Obama invita Rouhani a partecipare alla grande partita

M K Bhadrakumar

–       Obama continua a giocare la partita siriana, contrariamente all’impressione che l’abbia lasciata a Putin; Putin ha segnato qualche punto nell’opinione con l’attacco lanciato sul NT, ma è un successo a breve.

 

Dall’intervista ad Obama, su ABC News, domenica scorsa:

–       1. l’accordo sulle armi chimiche mediato dalla Russia può condurre ad una transizione politica in Siria;

–       2. l’approccio degli Usa alla Russia è selettivo; c’è collaborazione sulle questioni in cui gli interessi convergono;

–       3. inizia il confronto Usa-Iran; Obama ha preso contatti anche con l’Iran per coinvolgerlo nella partita siriana, contando sul ricordo degli attacchi chimici subiti dall’Iran da parte di Saddam Hussein.

–       Avvantaggia gli Usa contrapporre Russia a Iran, uno dei principali obiettivi perseguiti nel primo mandato di Obama, quando convinse Mosca a non implementare l’accordo sulla fornitura di missili a Teheran.

–       Obama è riuscito a far ammettere al regime siriano di possedere armi chimiche e ad aderire alla convenzione internazionale che le vieta, e ha costretto la Russia a convincere la Siria a consegnarle.

–          Commento sul giornale cinese Xinhua:

–          L’accordo di Ginevra diminuisce le possibilità di un intervento militare americano, ma presenta delle incertezze, anche sulla possibilità della sua attuazione data la volatilità della situazione, e non esclude l’opzione militare.

–          Obama, rispondendo alle critiche interne di indecisione: ho seguito un piano strategico, usare i russi per prendere le armi chimiche della Siria, con il vantaggio aggiuntivo di spalancare la porta a negoziati seri per la transizione politica in Siria;

–          non è uno scontro Usa-Russia, che non danneggia gli interessi americani se, nel post-Assad, la Russia vuole avere influenza in Siria;

il ruolo russo si è limitato all’assunzione della responsabilità di far pressione sul regime Assad.

[R+T]

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