ANDAMENTO DEL DEBITO
Sono passati, ormai, diversi anni, da quando gli “gli studiosi”e “specialisti”hanno decretato l’inizio della crisi, e con essa l’urgente necessità di ridurre il debito pubblico. Si sono succeduti governi di “tutti i colori politici”, con tutte le coalizioni possibili, sempre perseguendo, a parole, lo stesso obiettivo, ridurre il debito. Nonostante gli sforzi, gli innumerevoli sacrifici compiuti, tagli di spesa, sempre a carico dei poveri cristi, il debito pubblico ha continuato inesorabilmente a crescere, come è anche evidenziato dal grafico. Sembra una maledizione. In verità il debito pubblico è un problema che affligge la maggior parte dei paesi mondiali, chi più chi meno, una spada di Damocle sulla testa d’intere popolazioni. Come mai gli stati e gli enti territoriali (Regioni, Comuni e provincie), spendono più di ciò che incamerano se i servizi offerti ai cittadini sono in costante declino? Qui gli esperti irreggimentati non hanno dubbi: “ è aumentata l’età media e si spendono più soldi per le pensioni, la base produttiva si riduce ed entrano meno soldi” e allora giù con le riforme delle pensioni, del mercato del lavoro, dell’istruzione e della sanità, con la scusa della crisi si vuole distruggere ciò che è stato ottenuto con anni di dure lotte. Nonostante tutto, però, il debito continua a crescere senza soluzione di continuità, offrendo ai governanti di turno altri alibi per erodere i diritti, privatizzare i servizi e acquisire nuove opportunità di profitti. Adesso il debito italiano ha superato i duemila miliardi di Euro, una cifra spaventosa, un debito che non potrà mai essere estinto. Cosa si sarebbe potuto fare con questi soldi se fossero stati impiegati socialmente?
Comments Closed