Rassegna stampa
Siria: la partita delle nazioni
– La recente escalation Americana è poco più di un cambiamento tattico; Washington sta studiando le possibili reazioni dell’asse russo-iraniano.
– Nuovi scenari minacciano l’equilibrio di potere:
– l’avanzata militare di al-Assad dopo il recente aiuto russo-iraniano, i missili russi forniti ad Assad, l’inedita influenza di Hezbollah sollecitati dall’Iran che ha anche mobilitato alcuni gruppi sciiti iracheni, e incoraggiato gli Houthis dello Yemen a partecipare alla guerra in Siria.
– Tutti fattori che allargano il conflitto, facendolo sfuggire dal controllo dell’Occidente, che vorrebbe farlo continuare il più possibile senza un vincitore, fino a che non riesca a definire un post Assad.
– Il fattore che maggiormente ha contato sul cambio di posizione degli Usa è il crescente peso dei gruppi islamisti radicali da varie nazioni, che fa deviare dal tipo di percorso seguito dalle rivolte in Egitto e Tunisia,
– rendendo la situazione siriana più simile alla Jihad islamica durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan.
– Se gli islamisti, che costituiscono la grande maggioranza dei ribelli siriani, vincono militarmente e abbattono il regime alawita o lo riducono territorialmente,
– l’Occidente faticherà a mantenere il controllo sul nuovo Stato.
– L’Egitto dei Fratelli musulmani sa che potrebbe avere un peso, ma finora ha preferito una soluzione politica a un colpo di forza;
– la Siria e Hamas sono carte che il regime egiziano può usare per rafforzarsi all’interno.
– Sempre per motivi di stabilizzazione interna, il regime egiziano non può prendere posizione contro l’Iran, che è uno dei suoi maggiori sostenitori.
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Gore e fatwa mostrano il legame con la Siria
– A qualche settimana dal rafforzamento dell’intervento di Hezbollah che ha espulso i ribelli dalla città strategica di Qusayr, che segna una cambiamento dei rapporti di forza – in diverse parti della Siria le forze armate del regime stanno vincendo – si sono moltiplicati gli appelli religiosi alla jihad.
– Eruditi religiosi sauditi sunniti stanno conducendo una attiva campagna di predicatori islamici che chiamano musulmani e arabi ad appoggiare i ribelli sirianicontro le atrocità delle forze sciite alawite di Assad, sostenute dall’Iran.
– Tra Questi sono scesi in campo:
– l’Imam della Grande Moschea della Mecca, lo sceicco saudita Al-Shoreym;
– lo sceicco saudita Mohammed Al-Erify, in un sermone tenuto da ospite in una moschea del Cairo;
– decine di eruditi islamici, soprattutto del Golfo, si sono riuniti al Cairo per definire i paini per un appello internazionale alla Jihad in Siria.
– Ha partecipato a questa conferenza Ahmed Al Tayeb, il grande sceicco di Al-Azhar, bastione dell’islam sunnita e sede della moschea egiziana più prestigiosa di studi islamici.
– Ha gestito la conferenza l’Unione Internazionale degli eruditi islamici, un organizzazione pan-islamica non governativa.
– Alcuni dei partecipanti hanno poi incontrato il presidente Morsi, che il giorno dopo ha annunciato alcuni passi contro il regime siria
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