Redazione di Operai Contro,
tutti parlano di porre al centro dei problemi il lavoro.
Sono stati molto interessanti le due lettere pubblicate sulla “dignità del lavoro” e sulla “schiavitù del lavoro salariato”.
Ho cercato qualcosa su Internet (ho capito perchè la signora Boldrini la vuole censurare)
Ho trovato la seguente affermazione di Marx:
“Il lavoro [29] è dunque una merce, che il suo possessore, il salariato, vende al capitale. Perché la vende? Per vivere.
Il lavoro [29], è però l’attività vitale propria dell’operaio, è la manifestazione della sua propria vita. Ed egli vende ad un terzo questaattività vitale per assicurarsi i mezzi di sussistenza necessari. La sua attività vitale è dunque per lui soltanto un mezzo per poter vivere. Egli lavora per vivere. Egli non calcola il lavoro come parte della sua vita: esso è piuttosto un sacrificio della sua vita. Esso è una merce che egli ha aggiudicato a un terzo. Perciò anche il prodotto della sua attività non è lo scopo della sua attività. Ciò che egli produce per sé non è la seta che egli tesse, non è l’oro che egli estrae dalla miniera, non è il palazzo che egli costruisce. Ciò che egli produce per sé è il salario
Altro che dignità e balle varie. Vendiamo il lavoro al padrone per vivere.
Ma se il padrone non ha più necessità della nostra merce ci condanna a morte.
A mio parere è utile su questo argomento aprire una discussione.
Vi invio il link da cui ho preso la frase
Il nostro giornale, oltre la denuncia, è un ottimo strumento per formare gli operai e il loro partito
Un operaio di Torino
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