GUERRA IN AFGHANISTAN, NON DIMENTICARLA MAI

Dell’Afghanistan ci si ricorda solo ogni tanto, quando un soldato italiano ci lascia la pelle. Ricordiamo invece che cosa ogni giorno fanno da vivi gli oltre 4.000 soldati italiani attivi in terra afghana. Aiutano l’esercito locale a rastrellare le montagne alla ricerca di partigiani. Sequestrano armi e munizioni dei partigiani. Addestrano l’esercito e la polizia locale alla lotta contro i partigiani. Proteggono edifici pubblici dagli attacchi dei partigiani. Fanno da scorta ad autorità afghane, civili e militari, da attentati dei partigiani. Ammazzano i partigiani.   Fa riflettere che mentre in Italia si fa tanta retorica sui partigiani nella lotta […]
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Dell’Afghanistan ci si ricorda solo ogni tanto, quando un soldato italiano ci lascia la pelle. Ricordiamo invece che cosa ogni giorno fanno da vivi gli oltre 4.000 soldati italiani attivi in terra afghana.

Aiutano l’esercito locale a rastrellare le montagne alla ricerca di partigiani.

Sequestrano armi e munizioni dei partigiani.

Addestrano l’esercito e la polizia locale alla lotta contro i partigiani.

Proteggono edifici pubblici dagli attacchi dei partigiani.

Fanno da scorta ad autorità afghane, civili e militari, da attentati dei partigiani.

Ammazzano i partigiani.

 

Fa riflettere che mentre in Italia si fa tanta retorica sui partigiani nella lotta al nazifascismo, peraltro disconoscendo e occultando lo spirito anticapitalista che animava gran parte dei partigiani durante la Resistenza, nulla si dice sui militari italiani che cercano, arrestano e ammazzano i partigiani di un paese del quale sono invasori.

 

Fa riflettere che i governi aumentano tasse e imposte per debellare il debito pubblico e intanto lo accrescono enormemente finanziando, fra l’altro, la guerra che in Afghanistan fanno ogni giorno 4.000 militari! Con i soldi degli operai e dei semplici lavoratori finanziano la guerra.

Ogni operaio, ogni lavoratore in lotta per il proprio posto di lavoro, in lotta contro i padroni, in lotta contro il governo, non dimentichi che in terre lontane altri operai, altri semplici lavoratori lottano non solo per la liberazione sociale ma anche contro gli invasori stranieri, fra cui gli italiani.

Forza, perciò, forza e onore alla resistenza popolare afghana.

UN AMICO DEL POPOLO AFGHANO

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1 Comment

  1. Ercole2

    Credo che in questo appello ci sia un grave errore di fondo :tutte le frazioni della borghesia nella fase imperialista , sono ugulmente reazionarie parteggiare per il popolo afgano o quello palestinese in nome della liberazione o indipendenza nazionale qualunque sia il pretesto etnico,storico religioso ecc,,ecc,,sono un vero veleno per il proletariato .Spingendoli a parteggiare per una frazione della borghesia o per l’altra essi li conducono a combattersi tra di loro ,a massacrarsi reciprocamente per difendere le ambizioni e le guerre dei loro sfruttatori :chi arma il popolo afgano? A QUALI INTERESSI RISPONDONO?bisogna combattere sia il “nemico” straniero ma contemporaneamente la propria borghesia…..e queta la strada per emancipare il proletariato.