DOPO 20 ANNI,I conti in sospeso della tangentopoli dei farmaci,

È da più di un anno che Duilio Poggiolini, ex direttore del servizio farmaceutico nazionale, Francesco De Lorenzo, ex ministro della Sanità, e alcuni componenti della Commissione interministeriale che negli anni ‘90 stabiliva il prezzo dei farmaci, sono stati condannati dalla Cassazione a risarcire quasi 20 milioni di euro per danno all’immagine dello Stato, ma finora nessuno ha ancora messo mano al portafoglio. La Corte dei Conti in prima battuta aveva anche chiesto a corrotti e corruttori di risarcire lo Stato per l’esorbitante cifra di oltre 15 mila miliardi di lire in conseguenza del danno erariale determinato dai prezzi dei farmaci […]
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È da più di un anno che Duilio Poggiolini, ex direttore del servizio farmaceutico nazionale, Francesco De Lorenzo, ex ministro della Sanità, e alcuni componenti della Commissione interministeriale che negli anni ‘90 stabiliva il prezzo dei farmaci, sono stati condannati dalla Cassazione a risarcire quasi 20 milioni di euro per danno all’immagine dello Stato, ma finora nessuno ha ancora messo mano al portafoglio.

La Corte dei Conti in prima battuta aveva anche chiesto a corrotti e corruttori di risarcire lo Stato per l’esorbitante cifra di oltre 15 mila miliardi di lire in conseguenza del danno erariale determinato dai prezzi dei farmaci rimborsati dal sistema sanitario nazionale. L’onere della prova però era a carico della pubblica amministrazione che non è stata mai in grado di documentarla. E così la richiesta è finita in cavalleria. Dopo 20 anni però vengono a galla i fili di vecchie trame. E da un’inchiesta della Procura di Firenze emergono carte che potrebbero mettere tutto di nuovo in discussione.

E spuntano nuovamente alcuni dei protagonisti dello scandalo passato alla storia come Farmatruffa. È il caso di Alberto Aleotti, patron della Menarini, colosso italiano della Farmaceutica. Condannato per aver pagato tangenti negli anni ’80, oggi la Procura di Firenze lo accusa di aver nascosto nei paradisi fiscali un tesoro di oltre un miliardo di euro, accumulato grazie a una presunta truffa ai danni del sistema sanitario nazionale: in particolare grazie a un sistema di sovrafatturazione che gli avrebbe consentito di gonfiare il prezzo dei medicinali.

Dalle carte rinvenute tra gli impolverati archivi della procura di Napoli, che indagò sulla tangentopoli dei farmaci, e da nuove intercettazioni emergerebbe anche che l’influenza del patron della Menarini sulle autorità non è mai scemata nel tempo. Secondo i magistrati, il patron della Menarini per difendere i propri interessi avrebbe intrattenuto contatti con importanti esponenti della politica, quali Gianni Letta. Una tradizione continuata anche dalla figlia Lucia Aleotti, intercettata con il responsabile nazionale sanità del Pdl, l’ex senatore Cesare Cursi.

Ma nell’inchiesta di Report emerge anche che l’intreccio tra imprenditori farmaceutici, politici noti e insospettabili, e lobbisti legati alla Commissione che approva e stabilisce il prezzo dei farmaci, dalla prima Repubblica ad oggi, non si è mai interrotto.

TANGENTOPOLI DEI FARMACI

La puntata integrale visibile da lunedì

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