Cina, materie prime, politica estera, Russia

RASSEGNA STAMPA Faz      130322 Xi Jinping in Russia – “appendice per le materie prime” della Cina L’espansione economica della Cina in Centro Asia, accompagnata da grossi crediti ai paesi asiatici, si pone come obiettivo, oltre alla fornitura di materie prime, quello di stabilizzare la regione, soprattutto in vista del ritiro dall’Afghanistan, a fine 2014, delle truppe Usa e Nato. è da vedere se manterrà il rifiuto di dispiegarvi suoi soldati nel caso di una primavera islamica centro-asiatica a seguito di un nuovo rafforzamento dei talebani in Afghanistan e di diffusione nello Xinjiang e del rischio si rafforzi il separatismo […]
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RASSEGNA STAMPA

Faz      130322

Xi Jinping in Russia – “appendice per le materie prime” della Cina

L’espansione economica della Cina in Centro Asia, accompagnata da grossi crediti ai paesi asiatici, si pone come obiettivo, oltre alla fornitura di materie prime, quello di stabilizzare la regione, soprattutto in vista del ritiro dall’Afghanistan, a fine 2014, delle truppe Usa e Nato.

è da vedere se manterrà il rifiuto di dispiegarvi suoi soldati nel caso di una primavera islamica centro-asiatica a seguito di un nuovo rafforzamento dei talebani in Afghanistan e di diffusione nello Xinjiang e del rischio si rafforzi il separatismo in Cina.

       La Russia dal canto suo non esclude una opzione militare;

o   nel Sud Kirghizistan ha costituito una nuova base militare; sembra inoltre che sia stato raggiunto un accordo sul prolungamento per alcuni decenni dell’accordo con il Tajikistan per lo stazionamento di truppe russe.

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Visita del nuovo presidente cinese in Russia: Pechino ha bisogno di un fornitore affidabile di materie prime, Mosca di nuovi mercati di sbocco.

       La Russia sa che diverrà ancor più l’“appendice per le materie prime” della Cina e che l’impegno cinese nell’estremo oriente porta rischi di dipendenza dalla Cina.

Per equilibrare la crescente influenza cinese saranno invitati anche investitori giapponesi e sudcoreani in Siberia e nell’Estremo Oriente russo.

       A Mosca si pensa che possibili conflitti sulle isole del mar cinese meridionale portino la Cina a puntare ancor più a rotte terrestre più sicure per l’importazione di gas e petrolio.

Si pensa anche che, dati i problemi con la UE – dopo la costruzione del gasdotto South Stream attraverso il Mar Nero – in futuro nuovi gasdotti saranno costruiti solo in direzione Est, verso il Pacifico, per servire la Cina e il mercato asiatico.

       Il gruppo russo statale Gasprom spera in importanti progressi nelle annose trattative sulla costruzione di un gasdotto dalla Russia alla Cina, rifornito dai giacimenti della Jacuzia e dell’area di Irkutsk, con capacità di 30 MD di m3/anno,

o   e per la costruzione di un impianto di liquefazione del gas a Primorje, estremo Oriente russo, la cui realizzazione appare favorita dall’avvicinamento sulla questione prezzo del gas.

Mosca vorrebbe raddoppiare il volume annuale del petrolio fornito alla Cina, dalle attuali 15 mn. di tonnellate a 30 mn.

       Il gruppo statale Rosneft intende inoltre aprire ai gruppi statali cinesi l’accesso ai giacimenti petroliferi nel mar di Barents.

La Russia, non disponendo di capitali sufficienti, vuole coinvolgere maggiormente la Cina nello sviluppo dell’Estremo Oriente russo.

       La fornitura di armi russe è stata a lungo la base della “alleanza strategica” con la Cina: dopo l’embargo alle armi del 1989 di USA e UE contro la Cina, la Cina ha dovuto contare sulla Russia per ammodernare e armare le sue forze armate,

       ma secondo i dati dell’Istituto per la pace di Stoccolma, dal 2005 la Cina non ha più siglato grossi accordi per le armi con la Russia; le esportazioni di armi russe in Cina sono molto diminuite dal 2007,

       motivo: da una parte il malcontento cinese perché la Russia non fornisce le sue armi più moderne, dall’altra la preferenza data all’India.

       La Cina è ora divenuta una concorrente della Russia sul mercato mondiale delle armi.

       La Cina utilizza SCO (Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione) come copertura per difendere i propri interessi economici nella regione ricca di materie prime da accuse di espansione troppo sfacciata.

       SCO offre alla Russia la possibilità di osservare la politica centroasiatica della Cina; la Russia di più non può fare dato che non dispone dei mezzi per una politica di influenza economica.

       Il gruppo statale cinese CNPC sta per aprire il giacimento di gas nel Turkmenistan, 26000 MD di m3, che andranno per la maggior parte in Cina.

Pechino ha siglato accordi per il gas anche con il Kazakistan (collegato al gasdotto centroasiatico a spese delle Cina) e l’Uzbekistan. 
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