ANALISI DEL VOTO (DALLA PARTE DEL POPOLO)

Sono passati ormai diversi giorni dalle votazioni (viene da dire: finalmente!), sui commenti sull’esito si sono sprecati fiumi d’inchiostro, ore di trasmissioni televisive e radiofoniche, tutti cercano di dare la giusta interpretazione della “volontà popolare” per trovare la soluzione per un governo stabile “che superi la prova dei mercati”e gli intellettuali nullafacenti sono in prima linea in questo mestiere. In una società dove tutto viene “venduto e comprato”anche la “volontà popolare”deve essere conquistata e vince la competizione non chi propone le soluzioni migliori per la risoluzione dei problemi, ma chi sa meglio vendere e conquistare il “consenso popolare”. Già […]
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Sono passati ormai diversi giorni dalle votazioni (viene da dire: finalmente!), sui commenti sull’esito si sono sprecati fiumi d’inchiostro, ore di trasmissioni televisive e radiofoniche, tutti cercano di dare la giusta interpretazione della “volontà popolare” per trovare la soluzione per un governo stabile “che superi la prova dei mercati”e gli intellettuali nullafacenti sono in prima linea in questo mestiere. In una società dove tutto viene “venduto e comprato”anche la “volontà popolare”deve essere conquistata e vince la competizione non chi propone le soluzioni migliori per la risoluzione dei problemi, ma chi sa meglio vendere e conquistare il “consenso popolare”. Già il popolo, questa massa informe di persone di cui tutti si riempiono la bocca, ma di cui si farebbe volentieri a meno e da cui si prende le distanze. Il popolo, però, serve perché fornisce la manodopera per produrre le merci da cui si origina il profitto distribuito, a cascata, a tutta la società, compresi gli intellettuali che commentano la volontà popolare. Così gente che guadagna centinaia di migliaia euro l’anno, sulle spalle dei lavoratori, pretende di interpretare la volontà di chi guadagna poco più di mille euro il mese, ma indica come unico produttore di ricchezza l’imprenditore, cui bisogna, essere grati per aver permesso di lavorare e di vivere (al danno si aggiunge la beffa!). Così si cerca di far credere che l’unico modo possibile produrre ricchezza è finanziare le imprese e in tutte le campagne elettorali non si fa altro che proporre le stesse ricette, cucinate in vario modo, ma nessuno ha fatto intravedere la possibilità di controllo popolare dei mezzi di produzione, per indirizzare la stessa al soddisfacimento  diretto dei bisogni. Il popolo, però, va rispettato nelle sue scelte, anche se non si condividono e si devono comprendere le ragioni senza avere un atteggiamento elitario. Allo stesso bisogna dargli reale dignità, liberandolo dalla logica della delega dandogli reali capacità di scelta sui problemi di vita quotidiana. Allora se si guardano le cose da questo punto di vista, si comprendono le motivazioni dei risultati elettorali: il popolo ha seguito i messaggi più chiari e diretti e ha punito tutte le ambiguità e i discorsi astratti. Ed è questa la strada da seguire (perseguita anche dalla linea editoriale di questo giornale) se si vuole un consenso dal basso, coinvolgere la gente su problemi concreti e prospettando soluzioni facilmente praticabili.  Gli intellettuali nullafacenti hanno già fatto tanti danni!

Vorrei aprire, però, una parentesi sulla collaborazione tra il PD e IL MOVIMENTO CINCQUE STELLE. In Sicilia questa collaborazione c’è già, vediamo cosa sta producendo: alcuni giorni fa a Catania c’è stato un’alluvione per un’ ora di pioggia intensa ma nessuno ha ipotizzato come causa la cementificazione delle pendici dell’Etna; ci  sono stati dei rinvii  a giudizio di politici locali eccellenti, coinvolti a vari livelli nella gestione dei rifiuti, ma tutto e finito sotto silenzio; le strade interne sono in condizione pietose e nessuno se ne occupa; per una visita specialistica si può aspettare anche un anno;  allo stato attuale ancora non si conosce la reale situazione debitoria della Sicilia, ma la maggior parte dei comuni e sull’orlo della bancarotta. La sensazione che si ha continua a essere di opacità informativa, nonostante i rivoluzionari siano al potere!  In Sicilia si stanno “scoprendo gli altarini” sulla reale natura dei grillini e di come, ormai si stanno perfettamente integrando con il sistema della delega. Con il tempo si comprenderà di come anche loro sono un’emanazione della borghesia con lo scopo di controllare e indirizzare il malcontento, ma già adesso si vede come essi comunque non pestano mai i calli, non mettono in discussione interessi  reali e non mettono in discussione i processi produttivi. La loro emersione sta a indicare la voglia di partecipazione popolare che bisogna incanalare. Bisogna infine superare il preconcetto che vede il popolo, incapace di comprendere il funzionamento dell’economia e dei processi produttivi, non è sbagliato parlare di come dovrebbe essere organizzata la produzione finalizzata al soddisfacimento dei bisogni. Infine vorrei aggiungere alle proposte che la redazione ha fatto al MOVIMENTO CINCQUE STELLE, altre proposte finalizzate al recupero di capitali da destinare per fini sociali: abolizione del segreto bancario per il recupero dei capitali esportati all’estero; abolizione della riserva frazionata che permette alle banche di prestare per dieci volte le loro riserve. Ma è fatica sprecata, nessuno accetterebbe queste proposte.

PIERO DEMARCO          

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